In questo articolo vengono recensiti quattro fra i numerosi concerti organizzati nel contesto del Bologna Jazz Festival 2015, fornendone un resoconto critico. Gli appuntamenti che sono stati seguiti sono quelli relativi ai concerti del trio Children of the Light, del quartetto James Farm, del progetto "Decay" guidato da Tim Berne e dell'Enrico Rava New Quartet, e tale selezione (volendo fornire qui una sorta di indicazione di natura metodologica) è stata effettuata, oltre che ovviamente sulla base degli interessi musicali dell'autore, anche tenendo conto della relativa diversità fra queste quattro espressioni del jazz contemporaneo. Dunque, con l’idea di cercare di racchiudere, tramite una selezione di questo tipo, la molteplicità delle prospettive musicali che il Festival ha saputo tenere insieme in una unità; oppure, usando un linguaggio un po’ più metaforico, con l’idea di focalizzare l’attenzione su un microcosmo musicale (i singoli concerti) in grado di illuminare anche sul macrocosmo (il programma del Festival nel suo insieme).
Stefano Marino (2016). Recensione di "Bologna Jazz Festival 2015". SCENARI, 9 febbraio 2016, 0-0.
Recensione di "Bologna Jazz Festival 2015"
MARINO, STEFANO
2016
Abstract
In questo articolo vengono recensiti quattro fra i numerosi concerti organizzati nel contesto del Bologna Jazz Festival 2015, fornendone un resoconto critico. Gli appuntamenti che sono stati seguiti sono quelli relativi ai concerti del trio Children of the Light, del quartetto James Farm, del progetto "Decay" guidato da Tim Berne e dell'Enrico Rava New Quartet, e tale selezione (volendo fornire qui una sorta di indicazione di natura metodologica) è stata effettuata, oltre che ovviamente sulla base degli interessi musicali dell'autore, anche tenendo conto della relativa diversità fra queste quattro espressioni del jazz contemporaneo. Dunque, con l’idea di cercare di racchiudere, tramite una selezione di questo tipo, la molteplicità delle prospettive musicali che il Festival ha saputo tenere insieme in una unità; oppure, usando un linguaggio un po’ più metaforico, con l’idea di focalizzare l’attenzione su un microcosmo musicale (i singoli concerti) in grado di illuminare anche sul macrocosmo (il programma del Festival nel suo insieme).I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.