Col termine “scopazzi” si indica una malattia del melo nota con il nome di “Apple Proliferation” (AP), di cui il responsabile è ‘Candidatus Phytoplasma mali’, gruppo ribosomico 16SrX-A. Il sintomo più importante della malattia è rappresentato dalla produzione di frutti piccoli, aspri e con peduncolo allungato, privi, pertanto, di valore commerciale. Tutte le varietà ed i portinnesti più diffusi sono suscettibili alla malattia e non si conoscono principi attivi efficaci nei confronti del patogeno. La ricerca ha come obiettivo la caratterizzazione molecolare dei ceppi di‘Ca. P. mali’ presenti nelle piante infette e l’individuazione di fonti di resistenza al patogeno da utilizzare in futuri programmi di miglioramento genetico. Ulteriore oggetto di indagine è l’individuazione di metodi di lotta efficaci nei confronti del patogeno. A tale scopo sono in corso prove di valutazione degli effetti di dieci differenti miscele di terpeni, alcune delle quali si sono rivelate efficaci nei confronti di procarioti fitopatogeni quali spiroplasmi ed un fitoplasma. Campioni di tessuto floematico, isolati dalle nervature fogliari e dai rami, sono stati prelevati da piante di melo sintomatiche ed asintomatiche di genotipi differenti coltivati presso i campi sperimentali del CRA – Istituto Sperimentale per la Frutticoltura di Trento a Pergine e a Borgo Valsugana (TN) per la identificazione dei ceppi di fitoplasma. I campioni di melo sono stati saggiati mediante PCR/RFLP sul gene ribosomico. L’ulteriore caratterizzazione molecolare è stata condotta mediante amplificazione dei geni rpl22 ed rps3 e mediante amplificazione di un frammento di DNA non ribosomico. Il primo metodo consente di distinguere quattro sottotipi, denominati rpX-A, rpX-B, rpX-C e rpX-D; il secondo, invece, permette di evidenziare i sottotipi AP, AT-1 e AT-2. I trattamenti per verificare l’efficacia dell’impiego di terpeni hanno avuto inizio nel 2006, alla ripresa dell’attività vegetativa e le miscele, costituite da prodotti microincapsulati, sono state somministrate mediate iniezione nel tronco in piante infette di Golden Lasa. Dalle piante trattate e da quelle di controllo, trattate con sola acqua distillata, sono stati prelevati campioni fogliari su cui effettuare analisi molecolari volte a verificare la presenza del patogeno e le eventuali variazioni nel titolo del fitoplasma indotte dai trattamenti. I risultati di tali analisi permetteranno di accertare se una o più delle miscele impiegate è in grado di contenere la proliferazione del patogeno nella pianta. Nei campioni analizzati è emersa la predominanza del sottotipo rpX-A/AT-2; sono stati, inoltre, individuati due campioni di melo con il sottotipo rpX-D, di cui uno AT-1, e uno con rpX-B/AT-1. Relativamente ai genotipi analizzati, Brina, pur risultando sovente asintomatica, è risultata infetta nella maggior parte delle piante analizzate (sette piante positive su otto sottoposte ad analisi). Golden Lasa ha presentato una pianta positiva su quattro, Enova due piante positive su dieci; mentre, per la selezione TSR29T219, sono state riscontrate due piante positive su sette analizzate. I risultati più promettenti sono stati ottenuti con la selezione CO-OP 12 di cui è stato esaminato un elevato numero di piante e solo una è risultata positiva.

Caratterizzazione molecolare dell’agente degli scopazzi in diversi genotipi di melo e ricerche sui possibili metodi di controllo / Bertaccini A.; S. Paltrinieri; F.R. de Salvador; M. Fisichella; M. Fontanari.. - In: ITALUS HORTUS. - ISSN 1127-3496. - STAMPA. - 14:(2007), pp. 59-60. (Intervento presentato al convegno SOI tenutosi a Sassari nel 7-8 maggio 2007).

Caratterizzazione molecolare dell’agente degli scopazzi in diversi genotipi di melo e ricerche sui possibili metodi di controllo.

BERTACCINI, ASSUNTA;PALTRINIERI, SAMANTA;
2007

Abstract

Col termine “scopazzi” si indica una malattia del melo nota con il nome di “Apple Proliferation” (AP), di cui il responsabile è ‘Candidatus Phytoplasma mali’, gruppo ribosomico 16SrX-A. Il sintomo più importante della malattia è rappresentato dalla produzione di frutti piccoli, aspri e con peduncolo allungato, privi, pertanto, di valore commerciale. Tutte le varietà ed i portinnesti più diffusi sono suscettibili alla malattia e non si conoscono principi attivi efficaci nei confronti del patogeno. La ricerca ha come obiettivo la caratterizzazione molecolare dei ceppi di‘Ca. P. mali’ presenti nelle piante infette e l’individuazione di fonti di resistenza al patogeno da utilizzare in futuri programmi di miglioramento genetico. Ulteriore oggetto di indagine è l’individuazione di metodi di lotta efficaci nei confronti del patogeno. A tale scopo sono in corso prove di valutazione degli effetti di dieci differenti miscele di terpeni, alcune delle quali si sono rivelate efficaci nei confronti di procarioti fitopatogeni quali spiroplasmi ed un fitoplasma. Campioni di tessuto floematico, isolati dalle nervature fogliari e dai rami, sono stati prelevati da piante di melo sintomatiche ed asintomatiche di genotipi differenti coltivati presso i campi sperimentali del CRA – Istituto Sperimentale per la Frutticoltura di Trento a Pergine e a Borgo Valsugana (TN) per la identificazione dei ceppi di fitoplasma. I campioni di melo sono stati saggiati mediante PCR/RFLP sul gene ribosomico. L’ulteriore caratterizzazione molecolare è stata condotta mediante amplificazione dei geni rpl22 ed rps3 e mediante amplificazione di un frammento di DNA non ribosomico. Il primo metodo consente di distinguere quattro sottotipi, denominati rpX-A, rpX-B, rpX-C e rpX-D; il secondo, invece, permette di evidenziare i sottotipi AP, AT-1 e AT-2. I trattamenti per verificare l’efficacia dell’impiego di terpeni hanno avuto inizio nel 2006, alla ripresa dell’attività vegetativa e le miscele, costituite da prodotti microincapsulati, sono state somministrate mediate iniezione nel tronco in piante infette di Golden Lasa. Dalle piante trattate e da quelle di controllo, trattate con sola acqua distillata, sono stati prelevati campioni fogliari su cui effettuare analisi molecolari volte a verificare la presenza del patogeno e le eventuali variazioni nel titolo del fitoplasma indotte dai trattamenti. I risultati di tali analisi permetteranno di accertare se una o più delle miscele impiegate è in grado di contenere la proliferazione del patogeno nella pianta. Nei campioni analizzati è emersa la predominanza del sottotipo rpX-A/AT-2; sono stati, inoltre, individuati due campioni di melo con il sottotipo rpX-D, di cui uno AT-1, e uno con rpX-B/AT-1. Relativamente ai genotipi analizzati, Brina, pur risultando sovente asintomatica, è risultata infetta nella maggior parte delle piante analizzate (sette piante positive su otto sottoposte ad analisi). Golden Lasa ha presentato una pianta positiva su quattro, Enova due piante positive su dieci; mentre, per la selezione TSR29T219, sono state riscontrate due piante positive su sette analizzate. I risultati più promettenti sono stati ottenuti con la selezione CO-OP 12 di cui è stato esaminato un elevato numero di piante e solo una è risultata positiva.
2007
59
60
Caratterizzazione molecolare dell’agente degli scopazzi in diversi genotipi di melo e ricerche sui possibili metodi di controllo / Bertaccini A.; S. Paltrinieri; F.R. de Salvador; M. Fisichella; M. Fontanari.. - In: ITALUS HORTUS. - ISSN 1127-3496. - STAMPA. - 14:(2007), pp. 59-60. (Intervento presentato al convegno SOI tenutosi a Sassari nel 7-8 maggio 2007).
Bertaccini A.; S. Paltrinieri; F.R. de Salvador; M. Fisichella; M. Fontanari.
File in questo prodotto:
Eventuali allegati, non sono esposti

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/53257
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact