Condividere l'idea che educare significa aiutare lo sviluppo di una persona vuol dire accettare che sappia mettersi in gioco da sola nel processo formativo che la riguarda. Già dal primo anno di vita l'uso dei sensi, del corpo e del movimento, sono le espressioni fondamentali dell'essere una persona al mondo, in piena relazione con quanto la circonda, in pieno e lento cammino verso lo sviluppo della propria individualità, simile e diversa allo steso tempo dall'individualità delle altre persone. Il bambino, come affermava Maria Montessori, evolve a spese dell'ambiente: nel bambino esiste l'attitudine creatrice, l'energia potenziale per costruire un mondo psichico e a spese dell'ambiente. Esiste una sensibilità particolare propria del bambino, e non dell'agire adulto, che gli consente di relazionarsi al mondo circostante in modo completo e determinante per i suoi apprendimenti. Tale condotta non è facilmente intuibile dall'adulto perché l'interesse del bambino si orienta verso alcuni stimoli che lo attraggono e resta del tutto indifferente verso altri. In questo processo diviene importante l'ambiente, la sua ricchezza, la libertà che il bambino ha di esplorarlo e la presenza di regole non troppo restrittive ma garanti la sicurezza. L'adulto , in tale scenario educativo, deve essere un facilitatore di esperienze, ovvero un maestro senza cattedra che ponga il bambino al centro delle attività, in modo che possa sperimentare e sperimentarsi.

Urbano Gomez, M., Martinez Baena, A., Seoane Sanchez, P., Ceciliani, A. (2015). Corpo e movimento nella quotidianità dell'organizzazione scolastica. BAMBINI, n.10(Dicembre), 39-44.

Corpo e movimento nella quotidianità dell'organizzazione scolastica

CECILIANI, ANDREA
2015

Abstract

Condividere l'idea che educare significa aiutare lo sviluppo di una persona vuol dire accettare che sappia mettersi in gioco da sola nel processo formativo che la riguarda. Già dal primo anno di vita l'uso dei sensi, del corpo e del movimento, sono le espressioni fondamentali dell'essere una persona al mondo, in piena relazione con quanto la circonda, in pieno e lento cammino verso lo sviluppo della propria individualità, simile e diversa allo steso tempo dall'individualità delle altre persone. Il bambino, come affermava Maria Montessori, evolve a spese dell'ambiente: nel bambino esiste l'attitudine creatrice, l'energia potenziale per costruire un mondo psichico e a spese dell'ambiente. Esiste una sensibilità particolare propria del bambino, e non dell'agire adulto, che gli consente di relazionarsi al mondo circostante in modo completo e determinante per i suoi apprendimenti. Tale condotta non è facilmente intuibile dall'adulto perché l'interesse del bambino si orienta verso alcuni stimoli che lo attraggono e resta del tutto indifferente verso altri. In questo processo diviene importante l'ambiente, la sua ricchezza, la libertà che il bambino ha di esplorarlo e la presenza di regole non troppo restrittive ma garanti la sicurezza. L'adulto , in tale scenario educativo, deve essere un facilitatore di esperienze, ovvero un maestro senza cattedra che ponga il bambino al centro delle attività, in modo che possa sperimentare e sperimentarsi.
2015
Urbano Gomez, M., Martinez Baena, A., Seoane Sanchez, P., Ceciliani, A. (2015). Corpo e movimento nella quotidianità dell'organizzazione scolastica. BAMBINI, n.10(Dicembre), 39-44.
Urbano Gomez, M.A.; Martinez Baena, A.; Seoane Sanchez, P.; Ceciliani, A.
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