Negli ultimi anni le politiche di intervento Sul settore primario hanno subito trasformazioni profonde che dovrebbero portare ad un riorientamento dell'agricoltura e del mondo agricolo tanto nei paesi sviluppati quando, anche se con modalità del tutto diverse, nei paesi in via di sviluppo ed in transizione Nella nuova Europa a 25 la politica agricola È caratterizzata e connotata dall'evoluzione del rapporto agricoltura-ambiente, e quindi dall’adozione di misure che mostrano una maggiore consapevolezza del valore ecologico, economico e sociale degli equilibri ambientali. Ma se da un Iato è vero che sono state introdotte misure a tutela dell’ambiente (ecocondizionalità; audit aziendale; modulazione), dall'altro è anche vero che i fondi destinati allo sviluppo rurale continuano a costituire una quota marginale del "budget agricolo europeo" ed è vero che la distribuzione degli aiuti, in contraddizione con gli obiettivi di coesione economica e sociale, mostra forti differenze a livello regionale, in particolare tra regioni centrali e regioni periferiche. AI noto problema della concentrazione dei finanziamenti europei a favore delle aziende di media e grande dimensione, si va quindi ad aggiungere la problematica della distribuzione degli aiuti a livello territoriale, fattore che rischia di contribuire in maniera determinante a creare un sempre maggiore divario tra regioni tradizionalmente ricche, più urbanizzate e sviluppate e regioni in ritardo di sviluppo. Inoltre, sviluppo agricolo e sviluppo rurale rappresentano questioni centrali non solo a livello europeo; ma anche, e soprattutto, a livello mondiale. Le difficoltà riscontrate negli ultimi round negoziali dell'Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC) e l'incapacità di trovare soluzioni e risposte adeguate alle nuove sfide che caratterizzano gli scambi internazionali, sono conseguenza del ruolo sempre meno autorevole delle istituzioni internazionali e dell'importanza crescente ricoperta da "nuovi" attori. Questi elementi, affiancati da una sempre maggiore complessità delle tematiche in discussione, rendono necessaria l'individuazione di processi e meccanismi di governance sempre più sofisticati. Come dimostra l'andamento del settore ortofrutticolo italiano degli ultimi cinque anni, la politica internazione e le scelte di governance a livello globale influenzano i mercati locali, e le scelte strategiche a livello nazionale diventano determinanti per muoversi correttamente in contesti estremamente dinamici ed in continua e rapida evoluzione.
A. Segrè (2007). Politica agraria, globalizzazione e governance: nuovi attori e nuovi scenari. l'agricoltura tra mercato e nuove funzioni. Il caso dell'ortofrutta. BOLOGNA : Oasi Albeto Perdisa editore.
Politica agraria, globalizzazione e governance: nuovi attori e nuovi scenari. l'agricoltura tra mercato e nuove funzioni. Il caso dell'ortofrutta
SEGRE', ANDREA
2007
Abstract
Negli ultimi anni le politiche di intervento Sul settore primario hanno subito trasformazioni profonde che dovrebbero portare ad un riorientamento dell'agricoltura e del mondo agricolo tanto nei paesi sviluppati quando, anche se con modalità del tutto diverse, nei paesi in via di sviluppo ed in transizione Nella nuova Europa a 25 la politica agricola È caratterizzata e connotata dall'evoluzione del rapporto agricoltura-ambiente, e quindi dall’adozione di misure che mostrano una maggiore consapevolezza del valore ecologico, economico e sociale degli equilibri ambientali. Ma se da un Iato è vero che sono state introdotte misure a tutela dell’ambiente (ecocondizionalità; audit aziendale; modulazione), dall'altro è anche vero che i fondi destinati allo sviluppo rurale continuano a costituire una quota marginale del "budget agricolo europeo" ed è vero che la distribuzione degli aiuti, in contraddizione con gli obiettivi di coesione economica e sociale, mostra forti differenze a livello regionale, in particolare tra regioni centrali e regioni periferiche. AI noto problema della concentrazione dei finanziamenti europei a favore delle aziende di media e grande dimensione, si va quindi ad aggiungere la problematica della distribuzione degli aiuti a livello territoriale, fattore che rischia di contribuire in maniera determinante a creare un sempre maggiore divario tra regioni tradizionalmente ricche, più urbanizzate e sviluppate e regioni in ritardo di sviluppo. Inoltre, sviluppo agricolo e sviluppo rurale rappresentano questioni centrali non solo a livello europeo; ma anche, e soprattutto, a livello mondiale. Le difficoltà riscontrate negli ultimi round negoziali dell'Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC) e l'incapacità di trovare soluzioni e risposte adeguate alle nuove sfide che caratterizzano gli scambi internazionali, sono conseguenza del ruolo sempre meno autorevole delle istituzioni internazionali e dell'importanza crescente ricoperta da "nuovi" attori. Questi elementi, affiancati da una sempre maggiore complessità delle tematiche in discussione, rendono necessaria l'individuazione di processi e meccanismi di governance sempre più sofisticati. Come dimostra l'andamento del settore ortofrutticolo italiano degli ultimi cinque anni, la politica internazione e le scelte di governance a livello globale influenzano i mercati locali, e le scelte strategiche a livello nazionale diventano determinanti per muoversi correttamente in contesti estremamente dinamici ed in continua e rapida evoluzione.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.