L'A. sottolinea come l'evoluzione tecnologica e la massiccia digitalizzazione dei processi produttivi globali non solo premettano l'affermarsi sul mercato di nuovi lavori e professionalità, ma impongano un radicale ripensamento dei tradizionali paradigmi analitico-descrittivi della realtà ed, in particolare, una nuova riflessione sul quantum e sul quomodo della produzione industriale e dell'appropriazione di beni e servizi nel mercato globale. Tali considerazioni trovano la loro massima espressione nel c.d. fenomeno dei makers, ossia giovani creativi che, operando tramite community online, software e hardware open source, dette "fablabs", sfruttano le nuove tecnologie, in primis le stampanti 3D, per passare dalla fase del mero progetto a quella della realizzazione e commercializzazione dell'idea. Questa nuova forma di auto-impiego porta l'A. ad interrogarsi sulla possibile riconducibilità del micro-imprenditore al lavoro autonomo e sulla necessità di un generale ripensamento dei tradizionali paradigmi protettivi in favore di una maggiore valorizzazione della libertà di autodeterminazione del prestatore d'opera e dei suoi diritti fondamentali.
Forlivesi Michele (2015). I "Makers": il lavoro agli albori della terza rivoluzione industriale. LABOUR & LAW ISSUES, 1, 72-85.
I "Makers": il lavoro agli albori della terza rivoluzione industriale
FORLIVESI, MICHELE
2015
Abstract
L'A. sottolinea come l'evoluzione tecnologica e la massiccia digitalizzazione dei processi produttivi globali non solo premettano l'affermarsi sul mercato di nuovi lavori e professionalità, ma impongano un radicale ripensamento dei tradizionali paradigmi analitico-descrittivi della realtà ed, in particolare, una nuova riflessione sul quantum e sul quomodo della produzione industriale e dell'appropriazione di beni e servizi nel mercato globale. Tali considerazioni trovano la loro massima espressione nel c.d. fenomeno dei makers, ossia giovani creativi che, operando tramite community online, software e hardware open source, dette "fablabs", sfruttano le nuove tecnologie, in primis le stampanti 3D, per passare dalla fase del mero progetto a quella della realizzazione e commercializzazione dell'idea. Questa nuova forma di auto-impiego porta l'A. ad interrogarsi sulla possibile riconducibilità del micro-imprenditore al lavoro autonomo e sulla necessità di un generale ripensamento dei tradizionali paradigmi protettivi in favore di una maggiore valorizzazione della libertà di autodeterminazione del prestatore d'opera e dei suoi diritti fondamentali.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.