Risaputa è l’ammirazione che Giambattista Martini nutriva per il suo «terzo maestro» Giacomo Antonio Perti, ricordato come «il più dotto» fra i musicisti di S. Petronio, «stimato e venerato universalmente» per il «gran possesso dell’arte musica e la sublime cognizione d’ogni sua più sottile finezza» nonché per le sue doti umane («saviezza, umiltà, maniera rispettosa et obbligante che egli ha con tutti», tanto che bastava «vederlo per inamorarsene»). Un segno tangibile non tanto della personalità quanto della didattica del più anziano musicista, che con ogni evidenza il Francescano ben conosceva sin nei dettagli, si coglie nell’"Esemplare, o sia Saggio fondamentale pratico di contrappunto", che Martini pubblicò in due tomi tra il 1774 e il '76; esso palesa notevolissime affinità di contenuto e metodo con un quasi omonimo e semisconosciuto trattato che Perti redasse tra il 1735 e il ’40 e di cui non rimangono oggi che alcuni abbozzi della prefazione e del capitolo introduttivo (conservati tra le miscellanee martiniane).
E. Pasquini (2008). Perti e Martini in contrappunto. BOLOGNA : Patron.
Perti e Martini in contrappunto
PASQUINI, ELISABETTA
2008
Abstract
Risaputa è l’ammirazione che Giambattista Martini nutriva per il suo «terzo maestro» Giacomo Antonio Perti, ricordato come «il più dotto» fra i musicisti di S. Petronio, «stimato e venerato universalmente» per il «gran possesso dell’arte musica e la sublime cognizione d’ogni sua più sottile finezza» nonché per le sue doti umane («saviezza, umiltà, maniera rispettosa et obbligante che egli ha con tutti», tanto che bastava «vederlo per inamorarsene»). Un segno tangibile non tanto della personalità quanto della didattica del più anziano musicista, che con ogni evidenza il Francescano ben conosceva sin nei dettagli, si coglie nell’"Esemplare, o sia Saggio fondamentale pratico di contrappunto", che Martini pubblicò in due tomi tra il 1774 e il '76; esso palesa notevolissime affinità di contenuto e metodo con un quasi omonimo e semisconosciuto trattato che Perti redasse tra il 1735 e il ’40 e di cui non rimangono oggi che alcuni abbozzi della prefazione e del capitolo introduttivo (conservati tra le miscellanee martiniane).I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.