A cavallo tra otto e novecento un diffuso quanto frammentato movimento di opinione, sensibile ai temi della bellezza e del paesaggio, sorse in tutt’Italia, dando vita a numerosi sodalizi. Fra le esperienze più interessanti vi fu la federazione delle Pro montibus, nata nel 1898 a Torino, ma che ebbe nella sezione bolognese sorta l’anno seguente, di cui si esamina qui l’azione fino alla Grande guerra, la sezione più attiva e vivace. Sul territorio bolognese la Pro montibus et sylvis divenne il perno di un’attività che univa energie private e pubbliche, locali e statali, per affrontare un problema fino a quel punto assai sottovalutato: la trascuratezza e il conseguente dissesto del territorio collinare e montano della provincia. Il modello adottato poté sembrare a un certo punto esportabile anche in altre realtà nazionali altrettanto bisognose di intervento. Così non fu, ma rimase un’esperienza che diede slancio al tema forestale e montano in Italia, grazie alle concrete iniziative intraprese, alla creazione di una rivista forestale di respiro nazionale e al congresso organizzato nel 1909.
Malfitano, A. (2015). Tra i pionieri del protezionismo ambientale in Italia. la Pro montibus et sylvis di Bologna e il tentativo di governo del territorio montano (1899-1914). SOCIETÀ E STORIA, 149, 523-551 [10.3280/SS2015-149004].
Tra i pionieri del protezionismo ambientale in Italia. la Pro montibus et sylvis di Bologna e il tentativo di governo del territorio montano (1899-1914)
MALFITANO, ALBERTO
2015
Abstract
A cavallo tra otto e novecento un diffuso quanto frammentato movimento di opinione, sensibile ai temi della bellezza e del paesaggio, sorse in tutt’Italia, dando vita a numerosi sodalizi. Fra le esperienze più interessanti vi fu la federazione delle Pro montibus, nata nel 1898 a Torino, ma che ebbe nella sezione bolognese sorta l’anno seguente, di cui si esamina qui l’azione fino alla Grande guerra, la sezione più attiva e vivace. Sul territorio bolognese la Pro montibus et sylvis divenne il perno di un’attività che univa energie private e pubbliche, locali e statali, per affrontare un problema fino a quel punto assai sottovalutato: la trascuratezza e il conseguente dissesto del territorio collinare e montano della provincia. Il modello adottato poté sembrare a un certo punto esportabile anche in altre realtà nazionali altrettanto bisognose di intervento. Così non fu, ma rimase un’esperienza che diede slancio al tema forestale e montano in Italia, grazie alle concrete iniziative intraprese, alla creazione di una rivista forestale di respiro nazionale e al congresso organizzato nel 1909.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.