La coprosma (Coprosma spp.; famiglia delle Rubiaceae) ormai non costituisce più una novità per quanto riguarda il mercato delle specie da fronda. Introdotta nella Riviera Ligure di Ponente verso la fine del secolo scorso, è ora coltivata anche in molte regioni del sud Italia, fra cui la Sicilia. Dal punto di vista agronomico-culturale, infatti, le specie del genere Coprosma non presentano molti problemi: si adattano a condizioni ambientali e soprattutto climatiche anche alquanto estreme (siccità, suoli in vicinanza del mare battuti da venti forti e carichi di salsedine, ecc.), tollerano bene le potature, possono essere facilmente propagate agamicamente, hanno una crescita rapida, gli impianti sono a basso costo ed abbastanza remunerativi. La specie più conosciuta ed anche la più studiata dal punto di vista botanico è C. repens A. Rich, nota come Coprosma bauberi (Auct. non Endl.): un arbusto od un piccolo alberello alto da 1,8 fino a 7 metri, molto frondoso, a portamento prostrato (anche se i nuovi germogli hanno un portamento verticale); le foglie sono opposte, molto lucide (da cui l’appellativo di “Mirror bush”: pianta specchio), ovato-oblunghe, leggermente coriacee. Fra le varietà più belle e decorative, in quanto dal fogliame variegato, vi sono la “Painter’s Palette” (lembo verde ai margini e dai toni giallo-arancio e bronzati nelle zone centrali), “Kiwi Gold” e “Taupata Gold” (foglie variegate di giallo e/o bianco). Le malattie La coprosma va soggetta ad attacchi di patogeni del piede quali Pythium, Rhizoctonia e Phytophthora, che determinano repentini disseccamenti della vegetazione prevalentemente durante la stagione primaverile-estiva. In questi casi, è opportuno intervenire tempestivamente, all’apparire dei primi sintomi, con prodotti a base di Tolclofos-metile, Benalaxil, Metalaxil-M, Iprodione. Recentemente, in Sicilia, si è verificato un grave caso di infezione virale. Considerata l’elevata percentuale di individui sintomatici ed il pericolo che l’agente patogeno coinvolto possa diffondersi alle coltivazioni limitrofe, si ritiene opportuno informare i produttori di fronde ornamentali del sud Italia fornendo, nel contempo, maggiori dettagli sulla malattia. Diagnosi Nel febbraio nel 2007, in un vivaio sito in provincia di Catania, è stata osservata una malattia sulle foglie di C. repens “Taupata Gold” i cui sintomi, localizzati esclusivamente sulle foglie più vecchie e soprattutto nelle zone del lembo di colore biancastro, consistevano in macchie necrotiche circolari (“spots”), ma soprattutto in “anulature concentriche”. La malattia interessava circa il 60% delle piante presenti (età di 1 anno), ottenute per talea. Essendo sintomi tipicamente riferibili alla presenza di Tospovrus, sono state eseguite indagini di routine effettuando inoculazioni meccaniche su piante di saggio appartenenti alle solanacee ed applicando la tecnica immunoenzimatica PAS-ELISA. Fra le specie inoculate, il tabacco (Nicotiana tabacum L.) ha manifestato lesioni necrotiche locali e successivamente sintomi sistemici, sempre di tipo necrotico. La tecnica ELISA, utilizzando un siero specifico fornito dall’American Type Culture Collection, Manassas, VA, USA, ha permesso di identificare il virus presente nelle piante sintomatiche di coprosma e trasmesso meccanicamente su tabacco, come un isolato del virus dell’avvizzimento maculato del pomodoro (Tomato spotted wilt virus: TSWV). L’isolato di TSWV-C. repens è stato caratterizzato dal punto di vista molecolare applicando la tecnica RT-PCR (reverse transcription-polymerase chain reaction) utilizzando “primers” specifici per il gene CP (5’-TTA ACT TAC AGC TGC TTT-3’ e 5’-CAA AGC ATA TAA GAA CTT-3’) ed ottenendo frammenti di DNA di 823 bp. A seguito della clonazione e del sequenziamento, è stata accertata un’omologia compresa fra il 96 ed il 99% con le sequenze di TSWV disponibili in GenBank, a conferma che il Tospovirus individuato in coprosma è effettivamente un isolato di TSWV. C...

G.Polizzi, M.G. Bellardi (2007). Infezione da TSWV in una coltivazione di Coprosma repens della Sicilia. CLAMER INFORMA, 12, 29-31.

Infezione da TSWV in una coltivazione di Coprosma repens della Sicilia

BELLARDI, MARIA GRAZIA
2007

Abstract

La coprosma (Coprosma spp.; famiglia delle Rubiaceae) ormai non costituisce più una novità per quanto riguarda il mercato delle specie da fronda. Introdotta nella Riviera Ligure di Ponente verso la fine del secolo scorso, è ora coltivata anche in molte regioni del sud Italia, fra cui la Sicilia. Dal punto di vista agronomico-culturale, infatti, le specie del genere Coprosma non presentano molti problemi: si adattano a condizioni ambientali e soprattutto climatiche anche alquanto estreme (siccità, suoli in vicinanza del mare battuti da venti forti e carichi di salsedine, ecc.), tollerano bene le potature, possono essere facilmente propagate agamicamente, hanno una crescita rapida, gli impianti sono a basso costo ed abbastanza remunerativi. La specie più conosciuta ed anche la più studiata dal punto di vista botanico è C. repens A. Rich, nota come Coprosma bauberi (Auct. non Endl.): un arbusto od un piccolo alberello alto da 1,8 fino a 7 metri, molto frondoso, a portamento prostrato (anche se i nuovi germogli hanno un portamento verticale); le foglie sono opposte, molto lucide (da cui l’appellativo di “Mirror bush”: pianta specchio), ovato-oblunghe, leggermente coriacee. Fra le varietà più belle e decorative, in quanto dal fogliame variegato, vi sono la “Painter’s Palette” (lembo verde ai margini e dai toni giallo-arancio e bronzati nelle zone centrali), “Kiwi Gold” e “Taupata Gold” (foglie variegate di giallo e/o bianco). Le malattie La coprosma va soggetta ad attacchi di patogeni del piede quali Pythium, Rhizoctonia e Phytophthora, che determinano repentini disseccamenti della vegetazione prevalentemente durante la stagione primaverile-estiva. In questi casi, è opportuno intervenire tempestivamente, all’apparire dei primi sintomi, con prodotti a base di Tolclofos-metile, Benalaxil, Metalaxil-M, Iprodione. Recentemente, in Sicilia, si è verificato un grave caso di infezione virale. Considerata l’elevata percentuale di individui sintomatici ed il pericolo che l’agente patogeno coinvolto possa diffondersi alle coltivazioni limitrofe, si ritiene opportuno informare i produttori di fronde ornamentali del sud Italia fornendo, nel contempo, maggiori dettagli sulla malattia. Diagnosi Nel febbraio nel 2007, in un vivaio sito in provincia di Catania, è stata osservata una malattia sulle foglie di C. repens “Taupata Gold” i cui sintomi, localizzati esclusivamente sulle foglie più vecchie e soprattutto nelle zone del lembo di colore biancastro, consistevano in macchie necrotiche circolari (“spots”), ma soprattutto in “anulature concentriche”. La malattia interessava circa il 60% delle piante presenti (età di 1 anno), ottenute per talea. Essendo sintomi tipicamente riferibili alla presenza di Tospovrus, sono state eseguite indagini di routine effettuando inoculazioni meccaniche su piante di saggio appartenenti alle solanacee ed applicando la tecnica immunoenzimatica PAS-ELISA. Fra le specie inoculate, il tabacco (Nicotiana tabacum L.) ha manifestato lesioni necrotiche locali e successivamente sintomi sistemici, sempre di tipo necrotico. La tecnica ELISA, utilizzando un siero specifico fornito dall’American Type Culture Collection, Manassas, VA, USA, ha permesso di identificare il virus presente nelle piante sintomatiche di coprosma e trasmesso meccanicamente su tabacco, come un isolato del virus dell’avvizzimento maculato del pomodoro (Tomato spotted wilt virus: TSWV). L’isolato di TSWV-C. repens è stato caratterizzato dal punto di vista molecolare applicando la tecnica RT-PCR (reverse transcription-polymerase chain reaction) utilizzando “primers” specifici per il gene CP (5’-TTA ACT TAC AGC TGC TTT-3’ e 5’-CAA AGC ATA TAA GAA CTT-3’) ed ottenendo frammenti di DNA di 823 bp. A seguito della clonazione e del sequenziamento, è stata accertata un’omologia compresa fra il 96 ed il 99% con le sequenze di TSWV disponibili in GenBank, a conferma che il Tospovirus individuato in coprosma è effettivamente un isolato di TSWV. C...
2007
G.Polizzi, M.G. Bellardi (2007). Infezione da TSWV in una coltivazione di Coprosma repens della Sicilia. CLAMER INFORMA, 12, 29-31.
G.Polizzi; M.G. Bellardi
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