Il sistema di regole ideato dal legislatore nella prima metà degli anni Settanta al fine di garantire un’adeguata tutela al coniuge al termine del matrimonio appare ispirato ad un paradigma di famiglia e di crisi coniugale che, seppur ancora presente e diffuso, ha gradualmente lasciato spazio a modelli di famiglia “nuovi” caratterizzati da una instabilità della coppia e da una marcata tendenza alla ricomposizione di nuclei familiari successivamente alla dissoluzione del matrimonio. I mutamenti della famiglia percepibili nella prospettiva delle scienze sociali e in larga misura recepiti da recenti interventi legislativi sembrano indicare, pertanto, una complessiva esigenza di ripensamento delle regole che governano la solidarietà post-coniugale e del “diritto vivente” formatosi soprattutto con riferimento alle previsioni in materia di assegno di mantenimento ed assegno post-matrimoniale. Ripensamento che, senza compromettere la fondamentale esigenza di garantire un’adeguata tutela al coniuge che abbia investito un considerevole periodo di vita nell’esperienza matrimoniale, consenta di individuare soluzioni funzionali a modulare il diritto al mantenimento valorizzando il principio dell’autoresponsabilità e limitando, ove opportuno, la persistenza a tempo indeterminato di vincoli di solidarietà tra gli ex coniugi.

La solidarietà post-coniugale a quarant’anni dalla Riforma del ’75

AL MUREDEN, ENRICO
2015

Abstract

Il sistema di regole ideato dal legislatore nella prima metà degli anni Settanta al fine di garantire un’adeguata tutela al coniuge al termine del matrimonio appare ispirato ad un paradigma di famiglia e di crisi coniugale che, seppur ancora presente e diffuso, ha gradualmente lasciato spazio a modelli di famiglia “nuovi” caratterizzati da una instabilità della coppia e da una marcata tendenza alla ricomposizione di nuclei familiari successivamente alla dissoluzione del matrimonio. I mutamenti della famiglia percepibili nella prospettiva delle scienze sociali e in larga misura recepiti da recenti interventi legislativi sembrano indicare, pertanto, una complessiva esigenza di ripensamento delle regole che governano la solidarietà post-coniugale e del “diritto vivente” formatosi soprattutto con riferimento alle previsioni in materia di assegno di mantenimento ed assegno post-matrimoniale. Ripensamento che, senza compromettere la fondamentale esigenza di garantire un’adeguata tutela al coniuge che abbia investito un considerevole periodo di vita nell’esperienza matrimoniale, consenta di individuare soluzioni funzionali a modulare il diritto al mantenimento valorizzando il principio dell’autoresponsabilità e limitando, ove opportuno, la persistenza a tempo indeterminato di vincoli di solidarietà tra gli ex coniugi.
2015
al mureden, Enrico
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