La guerra viene percepita in molte parti del mondo come un fenomeno estraneo, legato al passato più o meno remoto o a regioni lontane, tanto da indurre alcuni a ipotizzare che l’uso della forza militare su larga scala sia ormai divenuto «obsoleto». Ciò nonostante, la guerra non è ancora scomparsa dal panorama globale. Più di un dieci conflitti sono in corso mentre queste righe vengono scritte, ciascuno dei quali ha causato negli anni decine di migliaia di vittime in combattimento, e spesso centinaia di migliaia di morti tra i civili. L’eventualità di un conflitto armato induce inoltre molti Stati odierni a investire in modo massiccio sulle proprie capacità militari, arrivando in alcuni cas a spendere per la difesa fino ad un quinto del totale della spesa pubblica.
Andreatta, F. (2015). Perché è (ancora) necessario studiare la guerra. AREL LA RIVISTA, 1, 25-31.
Perché è (ancora) necessario studiare la guerra
ANDREATTA, FILIPPO
2015
Abstract
La guerra viene percepita in molte parti del mondo come un fenomeno estraneo, legato al passato più o meno remoto o a regioni lontane, tanto da indurre alcuni a ipotizzare che l’uso della forza militare su larga scala sia ormai divenuto «obsoleto». Ciò nonostante, la guerra non è ancora scomparsa dal panorama globale. Più di un dieci conflitti sono in corso mentre queste righe vengono scritte, ciascuno dei quali ha causato negli anni decine di migliaia di vittime in combattimento, e spesso centinaia di migliaia di morti tra i civili. L’eventualità di un conflitto armato induce inoltre molti Stati odierni a investire in modo massiccio sulle proprie capacità militari, arrivando in alcuni cas a spendere per la difesa fino ad un quinto del totale della spesa pubblica.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.