A partire dalla seconda metà del secolo scorso i chimici farmaceutici di tutto il mondo sono stati impegnati assiduamente, spesso con successo ma ancora più spesso con risultati limitati, a progettare e sintetizzare molecole attive su diversi target recettoriali. Si cita a titolo di esempio l’enorme quantità di ligandi realizzati con lo scopo di caratterizzare il sito di riconoscimento dei diversi sottotipi recettoriali muscarinici, che ha fornito, in particolare per la classe degli agonisti, risultati per la maggior parte deludenti.Le ragioni di questo parziale fallimento sono apparse chiare solo successivamente, cioè con la scoperta della sostanziale identità in termini di sequenza aminoacidica del sito di riconoscimento nei vari sottotipi. Nonostante queste difficoltà, tale approccio ha permesso la scoperta di un gran numero di molecole che hanno un recettore come target e che sono state introdotte in terapia come farmaci. Negli ultimi anni la risoluzione cristallografica dei recettori di membrana ha decisamente accelerato l’acquisizione di conoscenze, facendo prospettare tempi molto più brevi per la progettazione di nuovi ligandi. È doveroso ricordare che nel nostro Paese la ricerca sui recettori è stata continua e di grande rilievo: dedicare ai recettori un capitolo di questo libro rende merito ai chimici farmaceutici e alle loro scoperte, che costituiscono un tassello importante nella comprensione della struttura e funzionalità recettoriale.
Anna, M., Livio Brasili (2015). Recettori e farmaci. Milano : CEA- Casa Editrice Ambrosiana.
Recettori e farmaci
MINARINI, ANNA;
2015
Abstract
A partire dalla seconda metà del secolo scorso i chimici farmaceutici di tutto il mondo sono stati impegnati assiduamente, spesso con successo ma ancora più spesso con risultati limitati, a progettare e sintetizzare molecole attive su diversi target recettoriali. Si cita a titolo di esempio l’enorme quantità di ligandi realizzati con lo scopo di caratterizzare il sito di riconoscimento dei diversi sottotipi recettoriali muscarinici, che ha fornito, in particolare per la classe degli agonisti, risultati per la maggior parte deludenti.Le ragioni di questo parziale fallimento sono apparse chiare solo successivamente, cioè con la scoperta della sostanziale identità in termini di sequenza aminoacidica del sito di riconoscimento nei vari sottotipi. Nonostante queste difficoltà, tale approccio ha permesso la scoperta di un gran numero di molecole che hanno un recettore come target e che sono state introdotte in terapia come farmaci. Negli ultimi anni la risoluzione cristallografica dei recettori di membrana ha decisamente accelerato l’acquisizione di conoscenze, facendo prospettare tempi molto più brevi per la progettazione di nuovi ligandi. È doveroso ricordare che nel nostro Paese la ricerca sui recettori è stata continua e di grande rilievo: dedicare ai recettori un capitolo di questo libro rende merito ai chimici farmaceutici e alle loro scoperte, che costituiscono un tassello importante nella comprensione della struttura e funzionalità recettoriale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.