L'avvio di una catalogazione prosopografica di quella schiera di cultori della scrittura che convenzionalmente indichiamo con la qualifica di copisti assume qui una cronotopia quattrocentesca e bolognese, per l'ovvia centralità della città felsinea, sede del più prestigioso Studio europeo, negli itinerari dei libri manoscritti ivi esemplati, legati certo all'incipiente umanesimo locale d'età bentivolesca, ma anche alla pratica amanuense di uno scriba non bolognese o assai spesso non italiano, di passaggio come studente o come professionista della penna ospitato da un committente dentro le mura, ma poi responsabile della circolazione dei testi copiati molto al di là delle mura. Nell'intreccio ricchissimo di informazioni erudite che il mare magnum della scrittura quattrocentesca diffusa nelle biblioteche europee e americane offre, si è defico poi di accostare al catalogo prosopografico l'elenco dei manoscritti esemplati a Bologna, ma privi di firma dichiarata del trascrittore. Scopo della ricerca è quello di fornire un quadro il più possibile accurato della produzione libraria in area bolognese nel periodo compreso fra l’ultimo quarto del secolo XIV e il primo ventennio del XVI. A tal fine, si fa riferimento innanzitutto alle testimonianze concrete di tale attività, vale a dire i codici trascritti da copisti bolognesi e quelli vergati a Bologna da non bolognesi. Il lavoro presenta due suddivisioni principali. Nella prima parte le schede sono intestate ai copisti, elencati in ordine alfabetico usando come lemma guida il nome di battesimo, nella forma e nella lingua (prevalente il latino) presente nel manoscritto. La scheda è divisa in due sezioni: una prima contiene i dati reperiti sul copista e la bibliografia relativa, elencando sommariamente i codici noti eseguiti dal copista in altri luoghi; la seconda elenca e descrive dettagliatamente i manoscritti esemplati dal copista a Bologna. Nella seconda parte sono elencati i codici scritti a Bologna da copista non identicato, in ordine alfabetico per città di attuale conservazione. Per entrambe le tipologie, è previsto un ricco corredo di illustrazioni che forniscono un buon numero di specimina di scrittura (72 in tutto), importantissimi sia per i copisti identificati, ma forse e ancor più per quelli ancora da riconoscere.

Il Quattrocento dei copisti. Bologna. Seconda edizione riveduta e corretta con aggiunta di specimina di scritture

QUAQUARELLI, LEONARDO
2014

Abstract

L'avvio di una catalogazione prosopografica di quella schiera di cultori della scrittura che convenzionalmente indichiamo con la qualifica di copisti assume qui una cronotopia quattrocentesca e bolognese, per l'ovvia centralità della città felsinea, sede del più prestigioso Studio europeo, negli itinerari dei libri manoscritti ivi esemplati, legati certo all'incipiente umanesimo locale d'età bentivolesca, ma anche alla pratica amanuense di uno scriba non bolognese o assai spesso non italiano, di passaggio come studente o come professionista della penna ospitato da un committente dentro le mura, ma poi responsabile della circolazione dei testi copiati molto al di là delle mura. Nell'intreccio ricchissimo di informazioni erudite che il mare magnum della scrittura quattrocentesca diffusa nelle biblioteche europee e americane offre, si è defico poi di accostare al catalogo prosopografico l'elenco dei manoscritti esemplati a Bologna, ma privi di firma dichiarata del trascrittore. Scopo della ricerca è quello di fornire un quadro il più possibile accurato della produzione libraria in area bolognese nel periodo compreso fra l’ultimo quarto del secolo XIV e il primo ventennio del XVI. A tal fine, si fa riferimento innanzitutto alle testimonianze concrete di tale attività, vale a dire i codici trascritti da copisti bolognesi e quelli vergati a Bologna da non bolognesi. Il lavoro presenta due suddivisioni principali. Nella prima parte le schede sono intestate ai copisti, elencati in ordine alfabetico usando come lemma guida il nome di battesimo, nella forma e nella lingua (prevalente il latino) presente nel manoscritto. La scheda è divisa in due sezioni: una prima contiene i dati reperiti sul copista e la bibliografia relativa, elencando sommariamente i codici noti eseguiti dal copista in altri luoghi; la seconda elenca e descrive dettagliatamente i manoscritti esemplati dal copista a Bologna. Nella seconda parte sono elencati i codici scritti a Bologna da copista non identicato, in ordine alfabetico per città di attuale conservazione. Per entrambe le tipologie, è previsto un ricco corredo di illustrazioni che forniscono un buon numero di specimina di scrittura (72 in tutto), importantissimi sia per i copisti identificati, ma forse e ancor più per quelli ancora da riconoscere.
2014
256
978-88-6680-120-7
Quaquarelli, L.
File in questo prodotto:
Eventuali allegati, non sono esposti

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/521257
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact