Sono prese in esame due traduzioni "bolognesi" del Furioso: quella di Giulio Cesare Croce, giocata ora su paradosso, assurdo e bizzarria, ora sulla riduzione del fantastico al quotidiano, con il ricorso alla fraseologia e alle risorse idiomatiche del dialetto; e quella di Eraclito Manfredi, più fedele all'originale e priva degli eccessi croceschi. Entrambe rappresentano, in modi diversi, una felice osmosi fra cultura popolare e cultura colta, riportando alle origini un genere divenuto sempre più letterario nel corso della sua storia.
Fortuna bolognese del Furioso / B.Badini. - STAMPA. - 1:(2007), pp. 489-509. (Intervento presentato al convegno Boiardo, Ariosto e i libri di Battaglia. Atti delconvegno tenutosi a Scandiano- Reggio Emilia- Bologna nel 3-6 ottobre 2005).
Fortuna bolognese del Furioso
BADINI, BRUNA
2007
Abstract
Sono prese in esame due traduzioni "bolognesi" del Furioso: quella di Giulio Cesare Croce, giocata ora su paradosso, assurdo e bizzarria, ora sulla riduzione del fantastico al quotidiano, con il ricorso alla fraseologia e alle risorse idiomatiche del dialetto; e quella di Eraclito Manfredi, più fedele all'originale e priva degli eccessi croceschi. Entrambe rappresentano, in modi diversi, una felice osmosi fra cultura popolare e cultura colta, riportando alle origini un genere divenuto sempre più letterario nel corso della sua storia.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.