Sono prese in esame due traduzioni "bolognesi" del Furioso: quella di Giulio Cesare Croce, giocata ora su paradosso, assurdo e bizzarria, ora sulla riduzione del fantastico al quotidiano, con il ricorso alla fraseologia e alle risorse idiomatiche del dialetto; e quella di Eraclito Manfredi, più fedele all'originale e priva degli eccessi croceschi. Entrambe rappresentano, in modi diversi, una felice osmosi fra cultura popolare e cultura colta, riportando alle origini un genere divenuto sempre più letterario nel corso della sua storia.
B.Badini (2007). Fortuna bolognese del Furioso. NOVARA : Interlinea edizioni.
Fortuna bolognese del Furioso
BADINI, BRUNA
2007
Abstract
Sono prese in esame due traduzioni "bolognesi" del Furioso: quella di Giulio Cesare Croce, giocata ora su paradosso, assurdo e bizzarria, ora sulla riduzione del fantastico al quotidiano, con il ricorso alla fraseologia e alle risorse idiomatiche del dialetto; e quella di Eraclito Manfredi, più fedele all'originale e priva degli eccessi croceschi. Entrambe rappresentano, in modi diversi, una felice osmosi fra cultura popolare e cultura colta, riportando alle origini un genere divenuto sempre più letterario nel corso della sua storia.File in questo prodotto:
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