La valutazione del calcestruzzo nelle strutture esistenti

La valutazione degli edifici esistenti ha acquisito negli ultimi anni una grande importanza, in relazione ance a crolli che hanno avuto grande rilievo nell’opinione pubblica e alla conseguente emanazione di norme che prevedono espressamente interventi di adeguamento e rinforzo del costruito. Il panorama normativo oggi è in evoluzione in ambito europeo e nazionale e la valutazione degli edifici esistenti è prevista come operazione preliminare ad ogni intervento che preveda una verifica sismica. L’eurocodice EC8 (1) prevede espressamente un capitolo su “Assessment and retrofitting of existing buildings”. In Italia siamo in una fase di transizione che porterà all’emanazione della versione finale delle Norme Tecniche per le Costruzioni. Attualmente il documento di riferimento è l’Ordinanza 3431/2005 della Presidenza del Consiglio dei Ministri (2) in cui, nell’Allegato 2, viene dedicato il Capitolo 11 agli edifici esistenti. Anche la bozza delle Norme Tecniche attualmente in circolazione (3) prevede un capitolo dedicato agli edifici esistenti. Gli aspetti tecnici e organizzativi delle campagne su strutture di calcestruzzo esistenti sono trattati da alcune linee guida di recente emanazione, come la EN 13791/2007 “Assessment of in-situ compressive strength in structures and precast concrete components” (4). Il Consiglio Superiore dei lavori pubblici ha istituito una commissione che ha completato i suoi lavori con la preparazione di un documento di “linee guida per la messa in opera del calcestruzzo strutturale e per la valutazione delle caratteristiche meccaniche del calcestruzzo indurito mediante prove non distruttive”, non ancora pubblicato (5). Per quanto concerne l’impiego dei singoli metodi di prova utilizzabili per la stima della resistenza a compressione del calcestruzzo nelle strutture esistenti, in Italia sono in via di adozione le norme europee EN 12504 (6, 7, 8, 9), che sostituiscono le norme UNI emanate negli anni ’80.