Cesare Valle tra Roma e la Romagna (1924-1942). Ingegneria e architettura fra tradizione e modernità

L’ingegnere e architetto romano Cesare Valle (1902-2000) è stato uno dei protagonisti dell’architettura del Novecento tra le due guerre, grazie alla sua straordinaria capacità di misurarsi con numerose discipline e di conciliare linguaggi diversi, in una originale sintesi fra tradizione e modernità. La sua carriera si divide in due parti nettamente distinte: nella prima parte, fino alla Seconda Guerra mondiale, si concentra la sua attività di architetto e urbanista, da solo o in collaborazione; nella seconda, a partire dal 1942, la sua azione abbandona definitivamente la professione “militante” per dedicarsi all’organizzazione e alla guida degli orientamenti progettuali e normativi più generali. Il contributo si concentra l’attenzione sulla sua opera negli anni tra le due guerre, in cui Valle realizza una serie di architetture di grande qualità, nelle quali riesce felicemente a conciliare monumentalità e modernità di linguaggio: in particolare, l'attenzione è rivolta ai due blocchi compatti cronologicamente e geograficamente che emergono come i nuclei centrali della sua produzione: le architetture a Roma e quelle in Romagna.