La nozione di transfert culturale, elaborata per lo spazio franco-tedesco essenzialmente da M. Espagne teorizzando i limiti del comparatismo di vecchia maniera, ha una tradizione segreta assai diversificata, come ben emerge dal catalogo Da Vienna a Napoli in carrozza (1991). Questo libro vi si riallaccia. Come i carteggi per lo più inediti che stanno alla sua base, parla in prevalenza di opere oggi escluse dalle storie letterarie. Riviste quali i «Giornali di Berna» di F.B. De Felice, il «Journal des Savans d’Italie» di G.L. Bianconi e gli «Opuscoli di Milano» di F. Soave e C. Amoretti si iscrivono nell’ambito dell’eruditio non meno dei “dialoghi” italo-tedeschi in materia di scienze naturali o di «antiquaria», da quelli fra il Cardinal Querini e J.M. Gesner alle «Relazioni antiquarie» di Winckelmann nell’«Antologia romana». In questo paesaggio anche le traduzioni degli idilli del «Teocrito d’Elvezia» acquistano la loro valenza squisitamente illuministica. Due biblioteche, quella di Wolfenbüttel e quella del Conte Firmian, fungono da ordinata e da ascissa.

Fra Italia e Germania. Studi sul transfert culkturale italo-tedesco nell'età dei Lumi

CANTARUTTI, GIULIA
2013

Abstract

La nozione di transfert culturale, elaborata per lo spazio franco-tedesco essenzialmente da M. Espagne teorizzando i limiti del comparatismo di vecchia maniera, ha una tradizione segreta assai diversificata, come ben emerge dal catalogo Da Vienna a Napoli in carrozza (1991). Questo libro vi si riallaccia. Come i carteggi per lo più inediti che stanno alla sua base, parla in prevalenza di opere oggi escluse dalle storie letterarie. Riviste quali i «Giornali di Berna» di F.B. De Felice, il «Journal des Savans d’Italie» di G.L. Bianconi e gli «Opuscoli di Milano» di F. Soave e C. Amoretti si iscrivono nell’ambito dell’eruditio non meno dei “dialoghi” italo-tedeschi in materia di scienze naturali o di «antiquaria», da quelli fra il Cardinal Querini e J.M. Gesner alle «Relazioni antiquarie» di Winckelmann nell’«Antologia romana». In questo paesaggio anche le traduzioni degli idilli del «Teocrito d’Elvezia» acquistano la loro valenza squisitamente illuministica. Due biblioteche, quella di Wolfenbüttel e quella del Conte Firmian, fungono da ordinata e da ascissa.
2013
243
9788873958956
Giulia Cantarutti
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