Il vano scale può definirsi una zona a “luce media”. Con questo termine si intende che l’intensità è dell’8-10% dell’irradiazione solare ed è quindi tipica di ambienti con finestre non esposte a mezzogiorno o in zone d’ombra. Occorre perciò scegliere le piante giuste, ricordando la regola fondamentale che è sempre meglio partire dal “luogo”, considerandone attentamente le principali caratteristiche (dimensioni, luminosità, esposizione, ecc.) e poi inserirvi la pianta, piuttosto che il contrario. Se la luce, infatti, non è sufficiente a soddisfare le sue normali esigenze si verificherà quel fenomeno noto come eziolamento. Dal punto di vista patologico, con questo termine si indicano le modificazioni del colore verde negli organi dotati di pigmento clorofilliano (quindi le foglie) dovute a deficienza di luce. Se il medesimo fenomeno avviene invece alla presenza di luce (per cause parassitarie, malattie infettive, carenza di elementi nutritivi, ecc.) si parla di clorosi. Nell’eziolamento le foglie assumono una colorazione giallognola o bianca per perdita progressiva di clorofilla o degli altri pigmenti; inoltre, si assiste all’allungamento di piccioli, lamine fogliari ed internodi. Fortunatamente, questo fenomeno è reversibile (lo è, ma non sempre, anche la clorosi): ciò significa che, al ripristinarsi delle condizioni normali di luminosità, la foglia rinverdisce. La scelta Tornando al vano scale (non solo buio, ma generalmente anche freddo) in cui desideriamo inserire delle piante, ecco qualche suggerimento per evitare l’eziolamento. Campioni di adattamento sono: aralia, cissus, cordiline, potos, spatifillo, schefflera, sansevieria e quasi tutte le dracene e le felci; poi ancora Philodendron scadens, Asparagus falcatus, Ficus pumila, Aglaonema e la non bellissima ma generosa Aspidistra; quest’ultima, detta “pianta di ferro”, sopravvive nei luoghi ove altre piante da appartamento stentano, sopportando bene anche una temperatura di 7°C, correnti d’aria, polvere e clima secco. Ma la scelta non si esaurisce a queste piante notoriamente tolleranti la scarsità di luce. Ecco come realizzare un’esuberante fioriera in un vano scale. 1) La pianta “emergente” è un Ficus lyrata le cui foglie ricordano, nella forma, il violino (se la temperatura è sui 10°C, potete optare per un F. pumila); 2) accanto al ficus sistemate degli esemplari di Dieffenbachia picta, meglio se nella var. Roehrsii dalle foglie giallo-verde pallido, o in quella “Exotica”, dalle foglie anch’esse soffuse di giallo pallido in contrasto con il margine verde intenso; 3) il croton (Codiaeum variegatum) è apprezzato per il fogliame variegato, ma anche in zone poco luminose rimane una bella pianta dalle foglie lucide, anche se di colore più uniforme; 4) e 5) come ricadenti si può ricorrere ai già citati Cissus (facili da coltivare, sopportano bene anche gli ambienti fumosi), all’edera (Hedera helix) ed anche ad alcune varietà di Pothos (come detto per il croton, verrà meno il tipico contrasto cromatico), e poi alle varie Pilea (P. cadierei, P. muscosa), vere amanti delle zone ombrose.

Bellardi, M.G. (2015). Evitiamo l'eziolamento. Maria Grazia Bellardi. GIARDINI, 275, 54-54.

Evitiamo l'eziolamento. Maria Grazia Bellardi

BELLARDI, MARIA GRAZIA
2015

Abstract

Il vano scale può definirsi una zona a “luce media”. Con questo termine si intende che l’intensità è dell’8-10% dell’irradiazione solare ed è quindi tipica di ambienti con finestre non esposte a mezzogiorno o in zone d’ombra. Occorre perciò scegliere le piante giuste, ricordando la regola fondamentale che è sempre meglio partire dal “luogo”, considerandone attentamente le principali caratteristiche (dimensioni, luminosità, esposizione, ecc.) e poi inserirvi la pianta, piuttosto che il contrario. Se la luce, infatti, non è sufficiente a soddisfare le sue normali esigenze si verificherà quel fenomeno noto come eziolamento. Dal punto di vista patologico, con questo termine si indicano le modificazioni del colore verde negli organi dotati di pigmento clorofilliano (quindi le foglie) dovute a deficienza di luce. Se il medesimo fenomeno avviene invece alla presenza di luce (per cause parassitarie, malattie infettive, carenza di elementi nutritivi, ecc.) si parla di clorosi. Nell’eziolamento le foglie assumono una colorazione giallognola o bianca per perdita progressiva di clorofilla o degli altri pigmenti; inoltre, si assiste all’allungamento di piccioli, lamine fogliari ed internodi. Fortunatamente, questo fenomeno è reversibile (lo è, ma non sempre, anche la clorosi): ciò significa che, al ripristinarsi delle condizioni normali di luminosità, la foglia rinverdisce. La scelta Tornando al vano scale (non solo buio, ma generalmente anche freddo) in cui desideriamo inserire delle piante, ecco qualche suggerimento per evitare l’eziolamento. Campioni di adattamento sono: aralia, cissus, cordiline, potos, spatifillo, schefflera, sansevieria e quasi tutte le dracene e le felci; poi ancora Philodendron scadens, Asparagus falcatus, Ficus pumila, Aglaonema e la non bellissima ma generosa Aspidistra; quest’ultima, detta “pianta di ferro”, sopravvive nei luoghi ove altre piante da appartamento stentano, sopportando bene anche una temperatura di 7°C, correnti d’aria, polvere e clima secco. Ma la scelta non si esaurisce a queste piante notoriamente tolleranti la scarsità di luce. Ecco come realizzare un’esuberante fioriera in un vano scale. 1) La pianta “emergente” è un Ficus lyrata le cui foglie ricordano, nella forma, il violino (se la temperatura è sui 10°C, potete optare per un F. pumila); 2) accanto al ficus sistemate degli esemplari di Dieffenbachia picta, meglio se nella var. Roehrsii dalle foglie giallo-verde pallido, o in quella “Exotica”, dalle foglie anch’esse soffuse di giallo pallido in contrasto con il margine verde intenso; 3) il croton (Codiaeum variegatum) è apprezzato per il fogliame variegato, ma anche in zone poco luminose rimane una bella pianta dalle foglie lucide, anche se di colore più uniforme; 4) e 5) come ricadenti si può ricorrere ai già citati Cissus (facili da coltivare, sopportano bene anche gli ambienti fumosi), all’edera (Hedera helix) ed anche ad alcune varietà di Pothos (come detto per il croton, verrà meno il tipico contrasto cromatico), e poi alle varie Pilea (P. cadierei, P. muscosa), vere amanti delle zone ombrose.
2015
Bellardi, M.G. (2015). Evitiamo l'eziolamento. Maria Grazia Bellardi. GIARDINI, 275, 54-54.
Bellardi, Maria Grazia
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/515604
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