La presenza di Dante nell'opera di Milosz risale ancora agli anni '30, quando il giovane poeta polacco era sotto l'influenza del poeta francese, nonché suo lontano parente, Oscar Milosz. L'alta opinione di Dante nutrita da quest'ultimo si riflette nei saggi giovanili dell'autore di "Tre inverni", che contrappone la figura del poeta italiano sia ai fautori di un'arte impegnata sia agli adoratori dei giochi formali e dell'arte pura. Nella saggistica matura di Milosz il nome di Dante ritorna spesso nei testi che riguardano la problematica metafisica, e soprattutto il rapporto tra fede e immaginazione. In Milosz il nome dell'autore della "Divina Commedia" evoca per contrasto il fenomeno - tipico della civiltà moderna - dell'erosione dell'immaginazione religiosa. Poiché l'immaginazione umana è sempre spaziale, dove collocare oggi per es. un concetto come il Paradiso, giacché associarlo al "cielo" è diventato una mera convenzione? Di conseguenza le due immagini tradizionali in Polonia, fissate in epoca romantica, di Dante come poeta dell'esilio e come poeta dell'Inferno subiscono una trasformazione e un'attualizzazione. In Milosz Dante si associa sì all'esilio, ma è un esilio spirituale, che caratterizza l'intera civiltà moderna, privata delle sue radici metafisiche. Ed egli non è solo poeta dell'Inferno, bensì piuttosto poeta dell'oltremondo, dell'oltremondo rappresentato. Punto culminante della presenza di Dante nell'opera di Milosz è la poesia intitolata "Dante", dalla raccolta "Altre contrade" (1991).
A. Ceccherelli (2007). Milosz e Dante. ROMA : Accademia Polacca delle Scienze.
Milosz e Dante
CECCHERELLI, ANDREA
2007
Abstract
La presenza di Dante nell'opera di Milosz risale ancora agli anni '30, quando il giovane poeta polacco era sotto l'influenza del poeta francese, nonché suo lontano parente, Oscar Milosz. L'alta opinione di Dante nutrita da quest'ultimo si riflette nei saggi giovanili dell'autore di "Tre inverni", che contrappone la figura del poeta italiano sia ai fautori di un'arte impegnata sia agli adoratori dei giochi formali e dell'arte pura. Nella saggistica matura di Milosz il nome di Dante ritorna spesso nei testi che riguardano la problematica metafisica, e soprattutto il rapporto tra fede e immaginazione. In Milosz il nome dell'autore della "Divina Commedia" evoca per contrasto il fenomeno - tipico della civiltà moderna - dell'erosione dell'immaginazione religiosa. Poiché l'immaginazione umana è sempre spaziale, dove collocare oggi per es. un concetto come il Paradiso, giacché associarlo al "cielo" è diventato una mera convenzione? Di conseguenza le due immagini tradizionali in Polonia, fissate in epoca romantica, di Dante come poeta dell'esilio e come poeta dell'Inferno subiscono una trasformazione e un'attualizzazione. In Milosz Dante si associa sì all'esilio, ma è un esilio spirituale, che caratterizza l'intera civiltà moderna, privata delle sue radici metafisiche. Ed egli non è solo poeta dell'Inferno, bensì piuttosto poeta dell'oltremondo, dell'oltremondo rappresentato. Punto culminante della presenza di Dante nell'opera di Milosz è la poesia intitolata "Dante", dalla raccolta "Altre contrade" (1991).I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.