Partendo dalle biografie più recenti ad opera della scrittrice canadese Carol Shields (2001) e dell’americana Jon Spence (2003), il cui titolo “Becoming Jane Austen” è stato recentemente preso a prestito dal cinema (Jarrold, 2007), il saggio ripercorre l’evoluzione dell’immagine biografica della grande romanziera a partire dalla sua fondazione ottocentesca (con la “Biographical Notice”,1818, del fratello e il “Memoir”, 1860, del nipote) per risalire poi fino alle biografie ‘subversive’ apparse verso la fine degli anni novanta del Novecento (H. Lefroy,V. Grosvenor Myer, I. Collins, C. Tomalin, D. Nokes). Basate su seri studi del ‘background’ storico, sociale, economico e culturale, queste biografie arrecano un contributo determinante alla nuova fase in corso nell’ambito degli studi austeniani, avviando quel processo di sgretolamento della falsa icona vittoriana (JA come donna angelica e esemplare ‘proper lady’ inglese) necessario per far emergere invece una personalità più adeguata a giustificare la grandezza della sua arte narrativa. Il saggio si sofferma in particolare sulla più efficace di queste biografie, quella di David Nokes (1997) che presenta una JA “rebellious, satirical and wild”, ossia la convincente autrice della scrittura parodica e ironica dei sei romanzi. La biografia di Nokes mostra l’infondatezza di quell’immagine di JA, diffusa dall’autorevolezza di Edward Said, come icona della ‘Englishness’ portatrice dell’ideologia dell’imperialismo britannico nel mondo. La JA di Nokes rimane un’icona della ‘Englishness’, ma di una specie diversa di ‘Englishness’, anzi opposta: l’ “eccentricity”, ossia lo spirito, l’ironia, lo ‘humour’, la parodia, il ‘nonsense’. Poichè la percezione e l’apprezzamento della parodia dipendono dalla conoscenza del parodiato, il futuro degli studi austeniani è necessariamente affidato a documentati studi storici e culturali di quel fondamentale periodo della storia inglese ed europea che coincide con la vita di Jane Austen (1775-1817).
B.Battaglia (2007). "La vita di Jane Austen": realizzazioni, adattamenti e repliche di un copione inesauribile (1997-2003). LA QUESTIONE ROMANTICA, 15/16, 227-234.
"La vita di Jane Austen": realizzazioni, adattamenti e repliche di un copione inesauribile (1997-2003)
BATTAGLIA, MARIA BEATRICE
2007
Abstract
Partendo dalle biografie più recenti ad opera della scrittrice canadese Carol Shields (2001) e dell’americana Jon Spence (2003), il cui titolo “Becoming Jane Austen” è stato recentemente preso a prestito dal cinema (Jarrold, 2007), il saggio ripercorre l’evoluzione dell’immagine biografica della grande romanziera a partire dalla sua fondazione ottocentesca (con la “Biographical Notice”,1818, del fratello e il “Memoir”, 1860, del nipote) per risalire poi fino alle biografie ‘subversive’ apparse verso la fine degli anni novanta del Novecento (H. Lefroy,V. Grosvenor Myer, I. Collins, C. Tomalin, D. Nokes). Basate su seri studi del ‘background’ storico, sociale, economico e culturale, queste biografie arrecano un contributo determinante alla nuova fase in corso nell’ambito degli studi austeniani, avviando quel processo di sgretolamento della falsa icona vittoriana (JA come donna angelica e esemplare ‘proper lady’ inglese) necessario per far emergere invece una personalità più adeguata a giustificare la grandezza della sua arte narrativa. Il saggio si sofferma in particolare sulla più efficace di queste biografie, quella di David Nokes (1997) che presenta una JA “rebellious, satirical and wild”, ossia la convincente autrice della scrittura parodica e ironica dei sei romanzi. La biografia di Nokes mostra l’infondatezza di quell’immagine di JA, diffusa dall’autorevolezza di Edward Said, come icona della ‘Englishness’ portatrice dell’ideologia dell’imperialismo britannico nel mondo. La JA di Nokes rimane un’icona della ‘Englishness’, ma di una specie diversa di ‘Englishness’, anzi opposta: l’ “eccentricity”, ossia lo spirito, l’ironia, lo ‘humour’, la parodia, il ‘nonsense’. Poichè la percezione e l’apprezzamento della parodia dipendono dalla conoscenza del parodiato, il futuro degli studi austeniani è necessariamente affidato a documentati studi storici e culturali di quel fondamentale periodo della storia inglese ed europea che coincide con la vita di Jane Austen (1775-1817).I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.