Una forma della strada, o meglio dell’incrocio, si sta progressivamente diffondendo nel paesaggio urbano contemporaneo: si tratta delle rotatorie, dispositivi che hanno mutato il comportamento degli automobilisti e la qualità della circolazione stradale. Le forme della relazione che si disegna tra lo spazio “tecnico” di queste infrastrutture e la città ed il paesaggio sono l’oggetto di questo articolo, che introduce “Rotatorie. Architetture per il movimento”, numero monografico di “Arredo & Città”, a cura di Valter Balducci e Valentina Orioli. Lo spazio dell’incrocio stradale non è soltanto un luogo deputato alla gestione ordinata dei flussi; è anche l’oggetto di specifiche riflessioni architettoniche, che hanno attraversato la cultura ottocentesca e dei primi decenni del Novecento e che riaffiorano oggi, in una nuova stagione di ricerca attorno al tema degli spazi della mobilità, intesi come elementi fondamentali nella costruzione e nella qualificazione della città e del paesaggio. La loro individuazione costituisce l’oggetto di questo saggio, che, muovendo dalle riflessioni sulla relazione fra città e traffico che hanno attraversato il XIX secolo, percorre la tradizione e l’attualità del progetto delle rotatorie, riconoscendo la persistenza di alcuni temi progettuali: - il trattamento delle superfici, ovvero la tensione a conferire un preciso ordine allo spazio dell’incrocio attraverso la suddivisione in fasce dal diverso carattere, specializzate per tipo di usi; - l’articolazione in verticale dello spazio della rotatoria, talvolta così pronunciata da trasformare questi dispositivi stradali in veri e propri “edifici”; - la ricerca di una positiva relazione con il paesaggio, assai evidente nelle rotatorie extraurbane, spesso trattate come “punti di concentrazione tematica” nel progetto complessivo di definizione e costruzione del paesaggio lungo la strada. I temi progettuali riconosciuti e delineati in questo articolo, attraverso un’ampia selezione di riferimenti iconografici, storici e recenti, trovano ulteriore esplicitazione nelle schede monografiche che completano la rivista con la descrizione di vari progetti contemporanei in cui il disegno delle rotatorie costituisce un elemento essenziale.
Balducci V., Orioli V. (2007). Rotatorie. Architetture per gli spazi della mobilità. ARREDO & CITTÀ, vol. 2, anno 20, 4-39.
Rotatorie. Architetture per gli spazi della mobilità
BALDUCCI, VALTER;ORIOLI, VALENTINA
2007
Abstract
Una forma della strada, o meglio dell’incrocio, si sta progressivamente diffondendo nel paesaggio urbano contemporaneo: si tratta delle rotatorie, dispositivi che hanno mutato il comportamento degli automobilisti e la qualità della circolazione stradale. Le forme della relazione che si disegna tra lo spazio “tecnico” di queste infrastrutture e la città ed il paesaggio sono l’oggetto di questo articolo, che introduce “Rotatorie. Architetture per il movimento”, numero monografico di “Arredo & Città”, a cura di Valter Balducci e Valentina Orioli. Lo spazio dell’incrocio stradale non è soltanto un luogo deputato alla gestione ordinata dei flussi; è anche l’oggetto di specifiche riflessioni architettoniche, che hanno attraversato la cultura ottocentesca e dei primi decenni del Novecento e che riaffiorano oggi, in una nuova stagione di ricerca attorno al tema degli spazi della mobilità, intesi come elementi fondamentali nella costruzione e nella qualificazione della città e del paesaggio. La loro individuazione costituisce l’oggetto di questo saggio, che, muovendo dalle riflessioni sulla relazione fra città e traffico che hanno attraversato il XIX secolo, percorre la tradizione e l’attualità del progetto delle rotatorie, riconoscendo la persistenza di alcuni temi progettuali: - il trattamento delle superfici, ovvero la tensione a conferire un preciso ordine allo spazio dell’incrocio attraverso la suddivisione in fasce dal diverso carattere, specializzate per tipo di usi; - l’articolazione in verticale dello spazio della rotatoria, talvolta così pronunciata da trasformare questi dispositivi stradali in veri e propri “edifici”; - la ricerca di una positiva relazione con il paesaggio, assai evidente nelle rotatorie extraurbane, spesso trattate come “punti di concentrazione tematica” nel progetto complessivo di definizione e costruzione del paesaggio lungo la strada. I temi progettuali riconosciuti e delineati in questo articolo, attraverso un’ampia selezione di riferimenti iconografici, storici e recenti, trovano ulteriore esplicitazione nelle schede monografiche che completano la rivista con la descrizione di vari progetti contemporanei in cui il disegno delle rotatorie costituisce un elemento essenziale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.