L’articolo, che vuole essere la continuazione di una ricerca in corso sulla ricezione del modello storico antico, segnatamente tucidideo, in ambiente protestante, prende in esame alcune nozioni inerenti alle questioni annunciate dal titolo del convegno nella « piccola biblioteca storica » messa a disposizione del pubblico di lingua francese dall’editore ginevrino Jean Crespin a partire dagli anni ’50 del XVI secolo. Si tratta in primo luogo della nozione di “accident”, fonte di « grand desordre », che caratterizza con « changement » la storia degli « empires », mentre « perpetuité » e « fermeté » costituiscono i segni del popolo eletto, ma anche della nozione di « conformité » nel tempo e nello spazio, che, a differenza di ogni similitudine concepita dalla storiografia profana, si guarda bene dallo stabilire l’esistenza di una pluralità di mondi che evolvono in modo autonomo e parallelo. Si tratta, per concludere, della nozione di speranza: sentimento pericoloso, secondo Tucidide, che indebolisce l’uomo consegnandolo al dominio del caso, mentre per lo storico protestante la follia di una fede che spinge a credere al di là di ogni speranza umana è un segno di forza.

«Sans rien attribuer à fortune comme les hommes profanes font» : l’intellectuel protestant aux prises avec le désordre de l’histoire / B. Conconi. - ELETTRONICO. - (2007), pp. 1-18. (Intervento presentato al convegno XLIXe Colloque International d’Etudes Humanistes, Centre d'Etudes Supérieures de la Renaissance tenutosi a Tours nel 3-9 juillet 2006).

«Sans rien attribuer à fortune comme les hommes profanes font» : l’intellectuel protestant aux prises avec le désordre de l’histoire

CONCONI, BRUNA
2007

Abstract

L’articolo, che vuole essere la continuazione di una ricerca in corso sulla ricezione del modello storico antico, segnatamente tucidideo, in ambiente protestante, prende in esame alcune nozioni inerenti alle questioni annunciate dal titolo del convegno nella « piccola biblioteca storica » messa a disposizione del pubblico di lingua francese dall’editore ginevrino Jean Crespin a partire dagli anni ’50 del XVI secolo. Si tratta in primo luogo della nozione di “accident”, fonte di « grand desordre », che caratterizza con « changement » la storia degli « empires », mentre « perpetuité » e « fermeté » costituiscono i segni del popolo eletto, ma anche della nozione di « conformité » nel tempo e nello spazio, che, a differenza di ogni similitudine concepita dalla storiografia profana, si guarda bene dallo stabilire l’esistenza di una pluralità di mondi che evolvono in modo autonomo e parallelo. Si tratta, per concludere, della nozione di speranza: sentimento pericoloso, secondo Tucidide, che indebolisce l’uomo consegnandolo al dominio del caso, mentre per lo storico protestante la follia di una fede che spinge a credere al di là di ogni speranza umana è un segno di forza.
2007
Hasard et Providence XIVe-XVIIe siècles
1
18
«Sans rien attribuer à fortune comme les hommes profanes font» : l’intellectuel protestant aux prises avec le désordre de l’histoire / B. Conconi. - ELETTRONICO. - (2007), pp. 1-18. (Intervento presentato al convegno XLIXe Colloque International d’Etudes Humanistes, Centre d'Etudes Supérieures de la Renaissance tenutosi a Tours nel 3-9 juillet 2006).
B. Conconi
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