In Emilia-Romagna la stragrande maggioranza delle grotte si sviluppa nei gessi, sia triassici che messiniani. Tali rocce evaporitiche, pur rappresentando solo l’1% delle superfici affioranti, ospitano oltre 600 grotte, tra cui la grotta epigenica nei gessi più lunga del mondo (il Sistema Spipola-Acquafredda nei gessi Bolognesi con oltre 11 km di passaggi rilevati) e quella più profonda (il Sistema del Monte Caldina, profondo 265 metri). A causa della rapida dissoluzione del gesso queste grotte sono sempre state considerate di genesi relativamente recente (ultimi 20000 anni o poco più). In presenza di importanti concentrazioni di CO2, dalle acque sature in calcio e solfati presenti in queste cavità naturali, precipita calcite portando alla formazione di concrezioni carbonatiche. Tali concrezioni, diffuse in molte grotte emiliano-romagnole, possono essere datate con il metodo dell’U/Th, fornendo delle età minime di formazione dei condotti in cui si sono depositate. Nell’ambito di due tesi di dottorato sono state campionate e datate concrezioni di calcite in una decina di grotte e località esterne della Vena del Gesso e dei Gessi Bolognesi. Tali analisi hanno identificato colate con età fino a 316 mila anni, testimoniando che le grotte esistevano già da allora. Il sistema carsico più antico ancora attivo oggi è quello del Re Tiberio, nella Vena del Gesso, che ha iniziato a formarsi almeno 130 mila anni fa
Columbu Andrea, Chiarini Veronica, De Waele Jo, Forti Paolo, Drysdale Russell (2015). Datazioni di speleotemi carbonatici nei Gessi dell'Emilia-Romagna: implicazioni speleogenetiche e paleoclimatiche. Bologna : Istituto Italiano di Speleologia.
Datazioni di speleotemi carbonatici nei Gessi dell'Emilia-Romagna: implicazioni speleogenetiche e paleoclimatiche
COLUMBU, ANDREA;CHIARINI, VERONICA;DE WAELE, JO HILAIRE AGNES;FORTI, PAOLO;
2015
Abstract
In Emilia-Romagna la stragrande maggioranza delle grotte si sviluppa nei gessi, sia triassici che messiniani. Tali rocce evaporitiche, pur rappresentando solo l’1% delle superfici affioranti, ospitano oltre 600 grotte, tra cui la grotta epigenica nei gessi più lunga del mondo (il Sistema Spipola-Acquafredda nei gessi Bolognesi con oltre 11 km di passaggi rilevati) e quella più profonda (il Sistema del Monte Caldina, profondo 265 metri). A causa della rapida dissoluzione del gesso queste grotte sono sempre state considerate di genesi relativamente recente (ultimi 20000 anni o poco più). In presenza di importanti concentrazioni di CO2, dalle acque sature in calcio e solfati presenti in queste cavità naturali, precipita calcite portando alla formazione di concrezioni carbonatiche. Tali concrezioni, diffuse in molte grotte emiliano-romagnole, possono essere datate con il metodo dell’U/Th, fornendo delle età minime di formazione dei condotti in cui si sono depositate. Nell’ambito di due tesi di dottorato sono state campionate e datate concrezioni di calcite in una decina di grotte e località esterne della Vena del Gesso e dei Gessi Bolognesi. Tali analisi hanno identificato colate con età fino a 316 mila anni, testimoniando che le grotte esistevano già da allora. Il sistema carsico più antico ancora attivo oggi è quello del Re Tiberio, nella Vena del Gesso, che ha iniziato a formarsi almeno 130 mila anni faI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.