È stato messo a punto un sistema di monitoraggio delle acque della rete idrografica minore in aree significative della pianura padana per il controllo del loro stato qualitativo e delle eventuali fonti di inquinamento derivante dalla inunissione di acque reflue. Il progetto si è svolto in tre anni di attività sperimentale ed ha previsto l'utilizzo di sistemi informativi geografici (GIS) per le elaborazioni cartografiche. A livello di macrobacino (pianura padana) è stata ricostruita la rete idrica ed irrigua ed è stato organizzato un geodatabase dei depuratori censiti nel catasto degli scarichi regionali. A livello di medio e microbacino (Bacino del Fiume Reno) è stato costruito il Modello Digitale di Elevazione (DEM) ed è stato applicato il modello di vulnerabilità all'infiltrazione a tutta la zona di pianura emiliano-romagnola. I campionamenti di acqua sono stati eseguiti, con frequenza mensile, per 22 mesi in otto stazioni opportunamente scelte: nel Canale Emiliano Romagnolo (CER), canale artificiale di distribuzione delle acque ad uso irriguo derivate dal Po; nel Canale dei Molini; nei depuratori di Castenaso e di Imola all 'uscita scarico e a valle e a monte del Torrente ldice e del Fiume Santemo, recettori dei due scarichi. I campioni sono stati analizzati in spettrometria in emissione al plasma (lCP-OES) per la determinazione di metalli pesanti e microelementi (32 parametri). Sono stati confrontati i diversi campioni idrici e le acque reflue depurate sono state valutate sulla base della rispondenza ai limiti previsti dalla legge e della loro idoneità all 'irrigazione.
M. Gherardi, S. Lorito, F. Veronesi, G. Vianello, L. Vittori Antisari, N. Zamboni (2006). MONITORAGGIO DELLA QUALITÀ DELLE ACQUE A FINI IRRIGUI IN ALCUNE REALTÀ DEL BACINO PADAN0. ROMA : CRA - Istituto Sperimentale per la Nutrizione dell.
MONITORAGGIO DELLA QUALITÀ DELLE ACQUE A FINI IRRIGUI IN ALCUNE REALTÀ DEL BACINO PADAN0
GHERARDI, MASSIMO;LORITO, SAMANTHA;VIANELLO, GILMO;VITTORI ANTISARI, LIVIA;ZAMBONI, NICOLETTA
2006
Abstract
È stato messo a punto un sistema di monitoraggio delle acque della rete idrografica minore in aree significative della pianura padana per il controllo del loro stato qualitativo e delle eventuali fonti di inquinamento derivante dalla inunissione di acque reflue. Il progetto si è svolto in tre anni di attività sperimentale ed ha previsto l'utilizzo di sistemi informativi geografici (GIS) per le elaborazioni cartografiche. A livello di macrobacino (pianura padana) è stata ricostruita la rete idrica ed irrigua ed è stato organizzato un geodatabase dei depuratori censiti nel catasto degli scarichi regionali. A livello di medio e microbacino (Bacino del Fiume Reno) è stato costruito il Modello Digitale di Elevazione (DEM) ed è stato applicato il modello di vulnerabilità all'infiltrazione a tutta la zona di pianura emiliano-romagnola. I campionamenti di acqua sono stati eseguiti, con frequenza mensile, per 22 mesi in otto stazioni opportunamente scelte: nel Canale Emiliano Romagnolo (CER), canale artificiale di distribuzione delle acque ad uso irriguo derivate dal Po; nel Canale dei Molini; nei depuratori di Castenaso e di Imola all 'uscita scarico e a valle e a monte del Torrente ldice e del Fiume Santemo, recettori dei due scarichi. I campioni sono stati analizzati in spettrometria in emissione al plasma (lCP-OES) per la determinazione di metalli pesanti e microelementi (32 parametri). Sono stati confrontati i diversi campioni idrici e le acque reflue depurate sono state valutate sulla base della rispondenza ai limiti previsti dalla legge e della loro idoneità all 'irrigazione.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.