La mostra virtuale "La camera dei bambini. Giocattoli e arredi per l’infanzia della collezione Marzadori 1900-1950" organizzata in Sala Borsa di Bologna e sul MOdE, il Museo Officina dell'Educazione dell'Università di Bologna giunge con la forza tangibile di un evento culturale capace di porre l’accento sulla potenza evocativa dei giocattoli e degli arredi per l’infanzia, colti nella dimensione storica e testimoniale che li intreccia alla complessità in cui sempre si forgiano le immagini di infanzia e gli “oggetti” ad essa dedicati. Oggetti temporalmente connotati, sia per l’autentica unicità che li contraddistingue, sia perché ci parlano di come il tempo storico venga o venisse consegnato all’infanzia proprio con i processi di miniaturizzazione e di rimpicciolimento con cui si fissa un manufatto, trasportandolo dalle sue proporzioni originarie a quelle della citazione che consente il perdurare nell’ordine del simbolico. «I bambini, questi robivecchi del tempo» scrive Giorgio Agamben, giocano con miniature di ciò che è stato e non è più: il giocattolo preserva la traccia della storia e lo fa persino con oggetti ancora in uso poiché è nella conversione verso il giocare e nella riduzione al piccolo e al gratuito che si entra in un’altra sfera di rappresentazione.
Panciroli, C., DEGLI ESPOSTI ELISI, S., Beseghi, E., Bernardi, M., Grilli, G. (2014). La camera dei Bambini, Giocattoli e arredi della collezione Marzadori 1900-1950.
La camera dei Bambini, Giocattoli e arredi della collezione Marzadori 1900-1950
Chiara Panciroli;Sandra Degli Esposti Elisi;Emma Beseghi;Milena Bernardi;Giorgia Grilli
2014
Abstract
La mostra virtuale "La camera dei bambini. Giocattoli e arredi per l’infanzia della collezione Marzadori 1900-1950" organizzata in Sala Borsa di Bologna e sul MOdE, il Museo Officina dell'Educazione dell'Università di Bologna giunge con la forza tangibile di un evento culturale capace di porre l’accento sulla potenza evocativa dei giocattoli e degli arredi per l’infanzia, colti nella dimensione storica e testimoniale che li intreccia alla complessità in cui sempre si forgiano le immagini di infanzia e gli “oggetti” ad essa dedicati. Oggetti temporalmente connotati, sia per l’autentica unicità che li contraddistingue, sia perché ci parlano di come il tempo storico venga o venisse consegnato all’infanzia proprio con i processi di miniaturizzazione e di rimpicciolimento con cui si fissa un manufatto, trasportandolo dalle sue proporzioni originarie a quelle della citazione che consente il perdurare nell’ordine del simbolico. «I bambini, questi robivecchi del tempo» scrive Giorgio Agamben, giocano con miniature di ciò che è stato e non è più: il giocattolo preserva la traccia della storia e lo fa persino con oggetti ancora in uso poiché è nella conversione verso il giocare e nella riduzione al piccolo e al gratuito che si entra in un’altra sfera di rappresentazione.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.