Nella memoria, viene presentato un metodo per l'identificazione parametrica delle ri-gidezze di strutture reticolari piane e spaziali, al fine di individuare eventuali stati di danneggia-mento. Attraverso la procedura proposta, non solo vengono localizzate le aste fessurate, ma viene anche stimata quantitativamente l'entità del danno, in termini di rigidezza residua. Fra gli obiettivi principali si è posto quello di contenere i costi di esecuzione della prove in situ. Anche per tale mo-tivo, si sono predilette le prove di caricamento statiche (anziché dinamiche) e le misure di defor-mazione (anziché di spostamento). Il presente approccio generalizza quello proposto da Liu e Chian nel 1997 [1], applicabile a strutture e sottostrutture piane e staticamente determinate. Per la soluzione di strutture vincolate esternamente in maniera iperstatica viene proposto un algoritmo iterativo che presentata ottimi li-velli di convergenza in tutte le applicazioni empiriche, a prescindere dalla precisione delle ipotesi iniziali sulle rigidezze degli elementi strutturali. Per l'identificazione di sottostrutture, se si hanno informazioni precise sulla rigidezza residua delle restanti aste, la procedura si presenta del tutto analoga a quella che identifica i danni sull'inte-ra struttura reticolare. Nel caso in cui, invece, non sia possibile conoscere a priori le rigidezze delle aste delle quali non vengono misurate le dilatazioni, è necessario fare ricorso a procedure di solu-zione alternative. Si è scelto, quindi, di impiegare gli algoritmi genetici per la risoluzione del pro-blema di identificazione. Grazie a tale strumento, non è necessario fornire all’algoritmo una descri-zione deterministica delle aste non indagate, ma è l’algoritmo stesso che individua le rigidezze più probabili sia delle aste su cui si compie la misura sia di quelle non strumentate.
Identificazione di strutture reticolari spaziali iperstatiche mediante metodi statici ed algoritmi genetici / Viola E.; Bocchini P.. - STAMPA. - (2006), pp. 92-92. (Intervento presentato al convegno GIMC 2006 Convegno Italiano di Meccanica Computazionale tenutosi a Bologna nel 26-28 giugno 2006).
Identificazione di strutture reticolari spaziali iperstatiche mediante metodi statici ed algoritmi genetici
VIOLA, ERASMO;BOCCHINI, PAOLO
2006
Abstract
Nella memoria, viene presentato un metodo per l'identificazione parametrica delle ri-gidezze di strutture reticolari piane e spaziali, al fine di individuare eventuali stati di danneggia-mento. Attraverso la procedura proposta, non solo vengono localizzate le aste fessurate, ma viene anche stimata quantitativamente l'entità del danno, in termini di rigidezza residua. Fra gli obiettivi principali si è posto quello di contenere i costi di esecuzione della prove in situ. Anche per tale mo-tivo, si sono predilette le prove di caricamento statiche (anziché dinamiche) e le misure di defor-mazione (anziché di spostamento). Il presente approccio generalizza quello proposto da Liu e Chian nel 1997 [1], applicabile a strutture e sottostrutture piane e staticamente determinate. Per la soluzione di strutture vincolate esternamente in maniera iperstatica viene proposto un algoritmo iterativo che presentata ottimi li-velli di convergenza in tutte le applicazioni empiriche, a prescindere dalla precisione delle ipotesi iniziali sulle rigidezze degli elementi strutturali. Per l'identificazione di sottostrutture, se si hanno informazioni precise sulla rigidezza residua delle restanti aste, la procedura si presenta del tutto analoga a quella che identifica i danni sull'inte-ra struttura reticolare. Nel caso in cui, invece, non sia possibile conoscere a priori le rigidezze delle aste delle quali non vengono misurate le dilatazioni, è necessario fare ricorso a procedure di solu-zione alternative. Si è scelto, quindi, di impiegare gli algoritmi genetici per la risoluzione del pro-blema di identificazione. Grazie a tale strumento, non è necessario fornire all’algoritmo una descri-zione deterministica delle aste non indagate, ma è l’algoritmo stesso che individua le rigidezze più probabili sia delle aste su cui si compie la misura sia di quelle non strumentate.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.