Come accettare regalmente un culto

Alcuni ritrovamenti epigrafici consentono di leggere le epistole scritte dai sovrani ellenistici in risposta alla approvazione di decreti civici sull'istituzione di onori cultuali per i re. Attraverso l'esame di queste lettere – Welles, RC 6 (Lisimaco a Priene), Gauthier, Sardes II, 2B (Laodice a Sardi), Ma, Antiochos III, 19A-C, 31A (Antioco III/Antioco il figlio a Teo e a Eraclea), Welles, RC 52 (Eumene II al koinon degli Ioni) – e il confronto con l'uso dei verbi della famiglia di δέχομαι nel linguaggio diplomatico ellenistico, si evidenzia come l'approvazione del sovrano, nel caso degli onori cultuali, è auspicata dalla città, è apparentemente garantita sempre dal sovrano alla cui attenzione tali onori siano presentati, ma non è imprescindibile. Il culto civico per i sovrani è istituito non in virtù del consenso del re quanto piuttosto al fine di ottenerne il generale consenso e l'approvazione che, a partire dal culto, si estendono all'intera condotta civica.