Studio critico della scultura istriana, molte volte inedita -quasi elemento unico in un mondo che non possiede altro dato per comprendere l'aspetto decorativo dei suoi monumenti cristiani- anche in relazione alla cristianizzazione stessa; scultura intesa pure come fonte storica, ricca di dati culturali da non staccare, ove possibile, anche dalle questioni dei monumenti e degli insediamenti pure non più in essere o dall'aspetto liturgico. Il lavoro affronta anche numerosi problemi inerenti alle cave, alle botteghe, alle mani pure itineranti, alle importazioni ed esportazioni, ai reimpieghi, al non finito, ai caratteri autoctoni o ai vari momenti di lavorazione. L'arco di tempo, molto vasto, abbraccia il tardo antico e il medioevo. Vari gli spunti e le novità in un campo ancora in gran parte da indagare nelle lineee proposte: ad esempio importanti la rivalutazione della presenza longobarda in Istria, le questioni di acculturazione reciproca fra popolazioni di matrici diverse, il continuum, ma anche la decisa frattura culturale con l'antico che deriva da modelli classici trascritti da artisti che possono risentire pure di aulici modelli longobardi. La lingua scultorea non è nè germanica nè romana, ma si volge a direzioni inedite. Il lavoro entra anche nella questione già aperta dall'A. per aree culturali italiane sui caratteri riscontrati in territori dove le fonti documentarie ricordano, o possono a volte non ricordare, una presenza longobarda non in permanere di stirpe, ma in formazione in atto dopo la discesa in Italia. Degno di nota è il valore dato alle scelte pure iconografiche e al gusto della committenza. Con tale lettura, di cui qui si riassumono solo alcuni brevi dati, si è portata la scultura altomedievale dell'Istria in un panorama più ampio e si è articolata ulteriormente pure la conoscenza delle radici e della formazione della comune cultura europea. Lo stesso linguaggio della Chiesa è stato visto non solo come strumento di evangelizzazione, ma anche come uno dei canali di diffusione della cultura mediterranea. Siamo, in Istria, in un contesto sulle cui etnie si sono instaurate presenze romane, gote, bizantine, longobarde e slave e che aveva visto dominanti dalla fine dell'VIII secolo i Carolingi. Si sono messi in luce pure elementi autoctoni o di mani quasi commacine anche in una terra profondamente permeata dalla cultura "classica", e fino ad ora letta per le sculture in chiave quasi esclusivamente di cultura "classica".

R. Budriesi (2009). Problemi di scultura in Istria fra tarda antichità e alto medioevo. CITTÀ DEL VATICANO : PIAC.

Problemi di scultura in Istria fra tarda antichità e alto medioevo

BUDRIESI, ROBERTA
2009

Abstract

Studio critico della scultura istriana, molte volte inedita -quasi elemento unico in un mondo che non possiede altro dato per comprendere l'aspetto decorativo dei suoi monumenti cristiani- anche in relazione alla cristianizzazione stessa; scultura intesa pure come fonte storica, ricca di dati culturali da non staccare, ove possibile, anche dalle questioni dei monumenti e degli insediamenti pure non più in essere o dall'aspetto liturgico. Il lavoro affronta anche numerosi problemi inerenti alle cave, alle botteghe, alle mani pure itineranti, alle importazioni ed esportazioni, ai reimpieghi, al non finito, ai caratteri autoctoni o ai vari momenti di lavorazione. L'arco di tempo, molto vasto, abbraccia il tardo antico e il medioevo. Vari gli spunti e le novità in un campo ancora in gran parte da indagare nelle lineee proposte: ad esempio importanti la rivalutazione della presenza longobarda in Istria, le questioni di acculturazione reciproca fra popolazioni di matrici diverse, il continuum, ma anche la decisa frattura culturale con l'antico che deriva da modelli classici trascritti da artisti che possono risentire pure di aulici modelli longobardi. La lingua scultorea non è nè germanica nè romana, ma si volge a direzioni inedite. Il lavoro entra anche nella questione già aperta dall'A. per aree culturali italiane sui caratteri riscontrati in territori dove le fonti documentarie ricordano, o possono a volte non ricordare, una presenza longobarda non in permanere di stirpe, ma in formazione in atto dopo la discesa in Italia. Degno di nota è il valore dato alle scelte pure iconografiche e al gusto della committenza. Con tale lettura, di cui qui si riassumono solo alcuni brevi dati, si è portata la scultura altomedievale dell'Istria in un panorama più ampio e si è articolata ulteriormente pure la conoscenza delle radici e della formazione della comune cultura europea. Lo stesso linguaggio della Chiesa è stato visto non solo come strumento di evangelizzazione, ma anche come uno dei canali di diffusione della cultura mediterranea. Siamo, in Istria, in un contesto sulle cui etnie si sono instaurate presenze romane, gote, bizantine, longobarde e slave e che aveva visto dominanti dalla fine dell'VIII secolo i Carolingi. Si sono messi in luce pure elementi autoctoni o di mani quasi commacine anche in una terra profondamente permeata dalla cultura "classica", e fino ad ora letta per le sculture in chiave quasi esclusivamente di cultura "classica".
2009
Il Cristianesimo in Istria fra tarda antichità e alto medievo. Novità e riflessioni.
247
278
R. Budriesi (2009). Problemi di scultura in Istria fra tarda antichità e alto medioevo. CITTÀ DEL VATICANO : PIAC.
R. Budriesi
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