Esistono in natura almeno 200 specie di lupini (Lupinus spp.; famiglia delle Fabaceae), molte delle quali annuali o perenni, altre legnose, la cui notorietà è collegata all’importanza che hanno avuto fin dall’antichità come alimento (si hanno notizie di coltivazioni egizie del 2000 a.C.) o come piante di indubbia bellezza. Anche oggi i lupini ornamentali (nelle diverse specie ed nei numerosi ibridi in commercio) sono molto richiesti per il facile utilizzo nell’allestimento di aiuole e bordure in giardini anche di modeste dimensioni (le specie annuali nordamericane sono infatti di taglia molto contenuta), oppure in ampi parchi ricorrendo alle specie perenni, dotate di un folto fogliame da cui si ergono fantastiche spighe. Tra le specie perenni, L. polyphyllus Lidl., originario della zona compresa fra la Columbia Britannica e la California, è fra le più apprezzate da chi desidera un giardino informale, dato che si presta molto bene alla “crescita spontanea”, anche tra l’erba alta, producendo racemi lunghi fino a 60 cm di colore variabile dal bianco al blu, dal rosa al violetto. Il lupino ornamentale (nelle diverse specie o ibridi) in Liguria è prodotto soprattutto nella Riviera di Ponente, zona di Albenga (Savona) come coltura ornamentale in vaso. Il più coltivato è L. polyphyllus di cui se ne producono annualmente circa 40.000 vasi (diametro 18). I semi vengono posti a germinare in contenitori alveolari verso la metà di Agosto; dopo circa 3 settimane le giovani piante si trapiantano singolarmente nel vaso definitivo. La coltivazione avviene all’aperto in zone ben esposte alla luce: la qualità e la quantità della fioritura primaverile vengono infatti favorite da un esposizione soleggiata. Il lupino è una leguminosa fissatrice di azoto e, di conseguenza, la concimazione deve essere scarsa in questo elemento e ricca in fosforo e potassio, in modo da ottenere piante robuste e compatte. Le principali malattie Dal punto di vista patologico, mentre le specie annuali vengono considerate pressoché “immuni” da gravi problemi, le perenni e gli ibridi sono invece soggetti a diverse malattie, soprattutto fungine, dovute a patogeni diversi fra cui Alternaria alternata, Phythium paroecandrum, Colletotrichum gloeosporioides, Rhizoctonia solani, Phytophthora erythroseptica e Verticillium dahliae (Trapero-Casas et al., 2000; Colbaugh et al., 2001; Elmer et al., 2001; Chang et al., 2005; Garibaldi et al., 2007). Per quanto riguarda le malattie virali, sulle diverse specie di lupino sono stati fino ad oggi individuati virus notoriamente polifagi e diffusi ovunque (tabella 1), primo fra tutti quello del mosaico del cetriolo (Cucumber mosaic virus: CMV) (in L. angustofolius) (Trackray et al., 2004), seguito da alcuni specifici delle leguminose (Fabaceae), fra cui il virus del mosaico giallo del fagiolo (Bean yellow mosaic virus: BYMV) (in L. albus, L. angustifolius e L. luteus) (Jones et al., 2003) e quello del mosaico comune del fagiolo (Bean common mosaic virus: BCMV) (in L. luteus) (Frencel e Pospieszny, 1979), il virus del mosaico della soia (Soybean mosaic virus: SMV) (in L. albus cv Hamburg) (Vroon et al. 1988), il virus dell’avvizzimento della fava (Broad bean wilt virus: BBWV) (in ibridi “Russell” e Lupinus spp.) (Schmidt e Schubert, 1979) e quello del mosaico dell’erba medica (Alfalfa mosaic virus: AMV) (in L. albus, L. angustifolius, L. hartwegii) (Baszczak e Pospieszny, 1987; Alberts et al., 1997), a cui se ne affiancano altri specifici del genere Lupinus ma non ancora caratterizzati, come Lupinus yellow vein virus (descritto nel 1972 in UK in L. polyphyllus x L. arboreous), Lupinus leaf curl virus (descritto nel 1974 in L. hartwegii in India e nel 1989 in Australia) e Nootka-lupine vein clearing virus (descritto nel 2004 in Alaska in L. nootkatensis) (Verma, 1974; Jones e Mclean, 1989; Robertson, 2004). A tutti questi virus deve essere aggiunto quello dell’avvizzimento maculato del pomodoro (Tomato spotted wilt...

Infezione da TSWV su lupino ornamentale / M.G.Bellardi; G.Bozzano; V.Vicchi. - In: FLORTECNICA. - ISSN 1122-7958. - STAMPA. - 9:(2007), pp. 32-38.

Infezione da TSWV su lupino ornamentale

BELLARDI, MARIA GRAZIA;
2007

Abstract

Esistono in natura almeno 200 specie di lupini (Lupinus spp.; famiglia delle Fabaceae), molte delle quali annuali o perenni, altre legnose, la cui notorietà è collegata all’importanza che hanno avuto fin dall’antichità come alimento (si hanno notizie di coltivazioni egizie del 2000 a.C.) o come piante di indubbia bellezza. Anche oggi i lupini ornamentali (nelle diverse specie ed nei numerosi ibridi in commercio) sono molto richiesti per il facile utilizzo nell’allestimento di aiuole e bordure in giardini anche di modeste dimensioni (le specie annuali nordamericane sono infatti di taglia molto contenuta), oppure in ampi parchi ricorrendo alle specie perenni, dotate di un folto fogliame da cui si ergono fantastiche spighe. Tra le specie perenni, L. polyphyllus Lidl., originario della zona compresa fra la Columbia Britannica e la California, è fra le più apprezzate da chi desidera un giardino informale, dato che si presta molto bene alla “crescita spontanea”, anche tra l’erba alta, producendo racemi lunghi fino a 60 cm di colore variabile dal bianco al blu, dal rosa al violetto. Il lupino ornamentale (nelle diverse specie o ibridi) in Liguria è prodotto soprattutto nella Riviera di Ponente, zona di Albenga (Savona) come coltura ornamentale in vaso. Il più coltivato è L. polyphyllus di cui se ne producono annualmente circa 40.000 vasi (diametro 18). I semi vengono posti a germinare in contenitori alveolari verso la metà di Agosto; dopo circa 3 settimane le giovani piante si trapiantano singolarmente nel vaso definitivo. La coltivazione avviene all’aperto in zone ben esposte alla luce: la qualità e la quantità della fioritura primaverile vengono infatti favorite da un esposizione soleggiata. Il lupino è una leguminosa fissatrice di azoto e, di conseguenza, la concimazione deve essere scarsa in questo elemento e ricca in fosforo e potassio, in modo da ottenere piante robuste e compatte. Le principali malattie Dal punto di vista patologico, mentre le specie annuali vengono considerate pressoché “immuni” da gravi problemi, le perenni e gli ibridi sono invece soggetti a diverse malattie, soprattutto fungine, dovute a patogeni diversi fra cui Alternaria alternata, Phythium paroecandrum, Colletotrichum gloeosporioides, Rhizoctonia solani, Phytophthora erythroseptica e Verticillium dahliae (Trapero-Casas et al., 2000; Colbaugh et al., 2001; Elmer et al., 2001; Chang et al., 2005; Garibaldi et al., 2007). Per quanto riguarda le malattie virali, sulle diverse specie di lupino sono stati fino ad oggi individuati virus notoriamente polifagi e diffusi ovunque (tabella 1), primo fra tutti quello del mosaico del cetriolo (Cucumber mosaic virus: CMV) (in L. angustofolius) (Trackray et al., 2004), seguito da alcuni specifici delle leguminose (Fabaceae), fra cui il virus del mosaico giallo del fagiolo (Bean yellow mosaic virus: BYMV) (in L. albus, L. angustifolius e L. luteus) (Jones et al., 2003) e quello del mosaico comune del fagiolo (Bean common mosaic virus: BCMV) (in L. luteus) (Frencel e Pospieszny, 1979), il virus del mosaico della soia (Soybean mosaic virus: SMV) (in L. albus cv Hamburg) (Vroon et al. 1988), il virus dell’avvizzimento della fava (Broad bean wilt virus: BBWV) (in ibridi “Russell” e Lupinus spp.) (Schmidt e Schubert, 1979) e quello del mosaico dell’erba medica (Alfalfa mosaic virus: AMV) (in L. albus, L. angustifolius, L. hartwegii) (Baszczak e Pospieszny, 1987; Alberts et al., 1997), a cui se ne affiancano altri specifici del genere Lupinus ma non ancora caratterizzati, come Lupinus yellow vein virus (descritto nel 1972 in UK in L. polyphyllus x L. arboreous), Lupinus leaf curl virus (descritto nel 1974 in L. hartwegii in India e nel 1989 in Australia) e Nootka-lupine vein clearing virus (descritto nel 2004 in Alaska in L. nootkatensis) (Verma, 1974; Jones e Mclean, 1989; Robertson, 2004). A tutti questi virus deve essere aggiunto quello dell’avvizzimento maculato del pomodoro (Tomato spotted wilt...
2007
Infezione da TSWV su lupino ornamentale / M.G.Bellardi; G.Bozzano; V.Vicchi. - In: FLORTECNICA. - ISSN 1122-7958. - STAMPA. - 9:(2007), pp. 32-38.
M.G.Bellardi; G.Bozzano; V.Vicchi
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