Incanto e disincanto del mondo. Romance e critica della cultura in Don DeLillo

Il saggio è dedicato alla presenza del romance nell'opera di uno dei più importanti romanzieri contemporanei, Don DeLillo. Presenza ambigua, compromissoria e residuale, che entra in tensione dialettica con lo stile e le modalità espressive di uno scrittore che è stato definito "un realista del nostro tempo", capace di descrivere e di interpretare le dinamiche profonde dell'epoca contemporanea. In realtà, la scrittura così nitida e precisa di DeLillo è abitata da una tensione metafisica e da un'ostinata presenza del sacro, un sacro che si offre però in forma spuria, degradata, compromessa con le dinamiche del tardo capitalismo e della società dello spettacolo. Merce, rifiuti, tecnologia, mass media, potere nucleare: il paradosso è che proprio gli strumenti che sembrano avere ultimato quello che Max Weber chiamava "il disincanto del mondo" diventino oggetto di un reinvestimento romanzesco, con un'ambiguità ideologica che la lucida ironia di DeLillo riesce a proiettare in un articolato campo di tensioni.