Questo lavoro si propone di mettere in luce, nel solco dell’approccio degli studi di Law and Literature, la capacità di un capolavoro filmico (Pane e cioccolata di Brusati, 1973) di condensare, nella ricchezza delle sottotematiche che esso illustra, molte tra le maggiori implicazioni sociologiche, ma anche filosofico-giuridiche, del fenomeno migratorio. In quest’ottica, ci si propone di analizzare la costruzione della storia per estrapolare i diversi nuclei tematici che la attraversano: dalla configurazione storico-economica nella quale il fenomeno migratorio si inserisce, alla caratterizzazione dell’immigrazione come “scelta di rottura” e come “sfida” (il che attiene soprattutto, weberianamente, all’interpretazione che del suo agire dà lo stesso soggetto agente), fino al configurarsi di vere e proprie “catene migratorie”; dall’emigrazione delle donne e dei loro figli, alla tematica delle “restrizioni interne” imposte ai propri membri dalle enclaves culturali chiuse nel contesto di una cultura maggioritaria diversa e liberale; dalle vessazioni di rivalsa che scaturiscono dalle umiliazioni subite, fino all’attrazione-repulsione esercitata dalla prospettiva dell’assimilazione.
Annalisa Verza (2015). Aspetti e dinamiche della sfida migratoria nel capolavoro di F. Brusati "Pane e cioccolata". Bologna : ISLL-Papers (http://www.lawandliterature.org/area/.
Aspetti e dinamiche della sfida migratoria nel capolavoro di F. Brusati "Pane e cioccolata"
VERZA, ANNALISA
2015
Abstract
Questo lavoro si propone di mettere in luce, nel solco dell’approccio degli studi di Law and Literature, la capacità di un capolavoro filmico (Pane e cioccolata di Brusati, 1973) di condensare, nella ricchezza delle sottotematiche che esso illustra, molte tra le maggiori implicazioni sociologiche, ma anche filosofico-giuridiche, del fenomeno migratorio. In quest’ottica, ci si propone di analizzare la costruzione della storia per estrapolare i diversi nuclei tematici che la attraversano: dalla configurazione storico-economica nella quale il fenomeno migratorio si inserisce, alla caratterizzazione dell’immigrazione come “scelta di rottura” e come “sfida” (il che attiene soprattutto, weberianamente, all’interpretazione che del suo agire dà lo stesso soggetto agente), fino al configurarsi di vere e proprie “catene migratorie”; dall’emigrazione delle donne e dei loro figli, alla tematica delle “restrizioni interne” imposte ai propri membri dalle enclaves culturali chiuse nel contesto di una cultura maggioritaria diversa e liberale; dalle vessazioni di rivalsa che scaturiscono dalle umiliazioni subite, fino all’attrazione-repulsione esercitata dalla prospettiva dell’assimilazione.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.