La coltivazione in vaso dell’ortensia (Hydrangea macrophylla) occupa un ruolo importante nell’economia floricola dell’area di Albenga (Savona), se si considera che la produzione annua si aggira sui 150.000 esemplari. Le talee radicate vengono acquistate nel mese di maggio, trapiantate in vasi del diametro 10 e sistemate in serra ombreggiata o ombraio. Dopo circa 40 giorni, le piantine, trapiantate nel vaso definitivo (diametro 18/20) sono trasferite in piena area e, successivamente, spuntate e spaziate per consentirne una crescita omogenea durante l’estate. Le ortensie rimangono in piena area fino alla defogliazione che avviene naturalmente in inverno. In base alla programmazione commerciale le ortensie vengono messe in forzatura in serra o lasciate in pieno campo per una ripresa vegetativa naturale; di conseguenza, le vendita inizia a fine febbraio e si protrae fino a giugno. Dal punto di vista patologico, e virologico in particolare, il genere Hydrangea è soggetto all’infezione di almeno venti virus, alcuni dei quali specifici di questa ornamentale, altri capaci di infettare numerose specie appartenenti a diverse famiglie botaniche. Fino ad oggi sono stati riscontrati nel nostro Paese malattie dovute a HdRSV (Hydrangea ringspot virus: virus della maculatura anulare dell’ortensia), AMV (Alfalfa mosaic virus: virus del mosaico dell’erba medica) e TSWV (Tomato spotted wilt virus: virus dell’avvizzimento maculato del pomodoro). Di questi, certamente il più diffuso è HdRSV, individuato in Italia nel 1967, Belli, 1968) sulle cui caratteristiche epidemiologiche e sugli effetti più o meno gravi sulle piante interessate dall’infezione ci siamo già soffermati in un articolo comparso alcuni anni fa su Clamer informa (Bellardi, 2001). In quella occasione, si pose l’attenzione su una particolarità legata alla presenza di HdRSV: l’estrema variabilità dei sintomi manifestati dalle diverse varietà di ortensia. Infatti, mentre in alcune di esse l’infezione è pressoché latente, in altre si notano modificazioni morfologiche e cromatiche a carico dell’apparato fogliare e/o delle infiorescenze talmente gravi da compromettere la produttività degli impianti. Di seguito si riportano i risultati di un’indagine epidemiologica eseguita nei mesi di aprile e maggio del 2007 in alcune aziende specializzate nella produzione di ortensie in vaso della zona di Albenga, nei cui impianti si sono verificate gravi malattie che hanno visto coinvolto non solo HdRSV, ma anche AMV. Reperimento dei campioni - I campioni di ortensia oggetto di studio sono stati reperiti nel corso di sopralluoghi eseguiti in diverse aziende del savonese. In particolare, in una di esse, sono state notate due diverse sintomatologie: la prima (A) caratterizzata da mosaico, arricciamento e bollosità delle foglie, la seconda (B) da un vistoso giallume fogliare. - Sintomatologia del tipo A - Questa prima sintomatologia consisteva in schiarimenti perinervali, variegature clorotiche di varia intensità, bollosità, arricciamenti e malformazioni del lembo fogliare . La più coinvolta da questa sintomatologia (almeno il 2% delle piante) era la varietà “Blaumeise” . - Sintomatologia del tipo B - La seconda sintomatologia consisteva in un mosaico clorotico o giallo sulle foglie, soprattutto quelle più giovani; non sono stati notati sintomi particolari di deformazione od arricciamento del lembo, ma una crescita ridotta (nanismo) delle piante. Particolarmente interessata dall’ingiallimento del lembo (almeno il 20% delle piante) era la varietà a fiori rosa, “Freudenstein”. Da notare che piccole percentuali di piante affette da giallume fogliare (stimabili attorno al 5%) sono state osservate anche in altre aziende circostanti. Inoltre, questa sintomatologia era già stata notata negli anni precedenti ma sottovalutata, in quanto attribuita a carenze di ferro e/o di magnesio. Diagnosi visiva - Da un primo esame visivo, la sintomatologia del tipo (A) è stata diagnosticata quale tipica d...
M.G.Bellardi, G.Bozzano, M.Mattone (2007). Gravi casi di malattie virali su ortensia. CLAMER INFORMA, 7/8, 43-46.
Gravi casi di malattie virali su ortensia
BELLARDI, MARIA GRAZIA;
2007
Abstract
La coltivazione in vaso dell’ortensia (Hydrangea macrophylla) occupa un ruolo importante nell’economia floricola dell’area di Albenga (Savona), se si considera che la produzione annua si aggira sui 150.000 esemplari. Le talee radicate vengono acquistate nel mese di maggio, trapiantate in vasi del diametro 10 e sistemate in serra ombreggiata o ombraio. Dopo circa 40 giorni, le piantine, trapiantate nel vaso definitivo (diametro 18/20) sono trasferite in piena area e, successivamente, spuntate e spaziate per consentirne una crescita omogenea durante l’estate. Le ortensie rimangono in piena area fino alla defogliazione che avviene naturalmente in inverno. In base alla programmazione commerciale le ortensie vengono messe in forzatura in serra o lasciate in pieno campo per una ripresa vegetativa naturale; di conseguenza, le vendita inizia a fine febbraio e si protrae fino a giugno. Dal punto di vista patologico, e virologico in particolare, il genere Hydrangea è soggetto all’infezione di almeno venti virus, alcuni dei quali specifici di questa ornamentale, altri capaci di infettare numerose specie appartenenti a diverse famiglie botaniche. Fino ad oggi sono stati riscontrati nel nostro Paese malattie dovute a HdRSV (Hydrangea ringspot virus: virus della maculatura anulare dell’ortensia), AMV (Alfalfa mosaic virus: virus del mosaico dell’erba medica) e TSWV (Tomato spotted wilt virus: virus dell’avvizzimento maculato del pomodoro). Di questi, certamente il più diffuso è HdRSV, individuato in Italia nel 1967, Belli, 1968) sulle cui caratteristiche epidemiologiche e sugli effetti più o meno gravi sulle piante interessate dall’infezione ci siamo già soffermati in un articolo comparso alcuni anni fa su Clamer informa (Bellardi, 2001). In quella occasione, si pose l’attenzione su una particolarità legata alla presenza di HdRSV: l’estrema variabilità dei sintomi manifestati dalle diverse varietà di ortensia. Infatti, mentre in alcune di esse l’infezione è pressoché latente, in altre si notano modificazioni morfologiche e cromatiche a carico dell’apparato fogliare e/o delle infiorescenze talmente gravi da compromettere la produttività degli impianti. Di seguito si riportano i risultati di un’indagine epidemiologica eseguita nei mesi di aprile e maggio del 2007 in alcune aziende specializzate nella produzione di ortensie in vaso della zona di Albenga, nei cui impianti si sono verificate gravi malattie che hanno visto coinvolto non solo HdRSV, ma anche AMV. Reperimento dei campioni - I campioni di ortensia oggetto di studio sono stati reperiti nel corso di sopralluoghi eseguiti in diverse aziende del savonese. In particolare, in una di esse, sono state notate due diverse sintomatologie: la prima (A) caratterizzata da mosaico, arricciamento e bollosità delle foglie, la seconda (B) da un vistoso giallume fogliare. - Sintomatologia del tipo A - Questa prima sintomatologia consisteva in schiarimenti perinervali, variegature clorotiche di varia intensità, bollosità, arricciamenti e malformazioni del lembo fogliare . La più coinvolta da questa sintomatologia (almeno il 2% delle piante) era la varietà “Blaumeise” . - Sintomatologia del tipo B - La seconda sintomatologia consisteva in un mosaico clorotico o giallo sulle foglie, soprattutto quelle più giovani; non sono stati notati sintomi particolari di deformazione od arricciamento del lembo, ma una crescita ridotta (nanismo) delle piante. Particolarmente interessata dall’ingiallimento del lembo (almeno il 20% delle piante) era la varietà a fiori rosa, “Freudenstein”. Da notare che piccole percentuali di piante affette da giallume fogliare (stimabili attorno al 5%) sono state osservate anche in altre aziende circostanti. Inoltre, questa sintomatologia era già stata notata negli anni precedenti ma sottovalutata, in quanto attribuita a carenze di ferro e/o di magnesio. Diagnosi visiva - Da un primo esame visivo, la sintomatologia del tipo (A) è stata diagnosticata quale tipica d...I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.