L’Alto Adriatico, dal lato dell’Italia comprensivo delle regioni Emilia Romagna, Veneto e Friuli Venezia Giulia, presenta una sostanziale importanza nel panorama ittico italiano. Possiamo constatare che le catture rappresentano circa il 20% del pescato nazionale, mentre ricavi scendono al 13%, data la tipologia e il relativo prezzo delle specie catturate, inoltre il numero dei battelli rappresenta circa il 15,8% e il numero degli imbarcati il 13,6% rispetto al dato nazionale. La diffusione della cultura e della tradizione ittica delle aree costiere dell’Alto Adriatico viene ritenuta strategica per valorizzare la qualità delle produzioni ittiche locali e per creare quelle opportunità professionali ed economiche insite nella specificità del territorio costiero. Bisogna far emergere quelle potenzialità ancora non del tutto espresse attraverso strumenti di integrazione a livello settoriale e spaziale rivolti all’introduzione di innovazioni tecnologiche più efficienti, alla formazione di un distretto di pesca o della nautica, alle attività di ittio-turismo, alla pianificazione e gestione delle aree portuali e dei servizi connessi per la promozione e la valorizzazione del territorio. Di fronte a tali scenari e orientamenti intrapresi a livello comunitario, si assiste ad un immediato recepimento delle indicazioni e ad una concreta attuazione di un programma d’azione a livello dell’Alto Adriatico, con la prospettiva di aprire un dialogo con i Governi dei Paesi transfrontalieri e di intraprendere un processo di cooperazione tra regioni costiere. Con l’accordo istituzionale prende vita un primo rapporto di collaborazione fra l’Amministrazione Centrale e le Regioni dell’alto Adriatico nel rispetto dei loro ruoli e si apre un nuovo orizzonte per lo sviluppo della pesca marittima e la valorizzazione dell’economia ittica a livello di macroaree costiere. La identificazione di una base territoriale caratterizzata da peculiari condizioni produttive, economiche e sociali, costituite da forme organizzative omogenee e dalla presenza di strette interrelazioni tra i soggetti economici, in un certo senso legate tra di loro da una base di tradizione e cultura comune crea le basi per la formazione di un sistema locale integrato di sviluppo o se vogliamo generalizzare di un sistema distrettuale.
Giulio Malorgio (2006). Risorse ittiche. Distretto di pesca. REGGIO EMILIA : Edizioni Diabasis.
Risorse ittiche. Distretto di pesca
MALORGIO, GIULIO
2006
Abstract
L’Alto Adriatico, dal lato dell’Italia comprensivo delle regioni Emilia Romagna, Veneto e Friuli Venezia Giulia, presenta una sostanziale importanza nel panorama ittico italiano. Possiamo constatare che le catture rappresentano circa il 20% del pescato nazionale, mentre ricavi scendono al 13%, data la tipologia e il relativo prezzo delle specie catturate, inoltre il numero dei battelli rappresenta circa il 15,8% e il numero degli imbarcati il 13,6% rispetto al dato nazionale. La diffusione della cultura e della tradizione ittica delle aree costiere dell’Alto Adriatico viene ritenuta strategica per valorizzare la qualità delle produzioni ittiche locali e per creare quelle opportunità professionali ed economiche insite nella specificità del territorio costiero. Bisogna far emergere quelle potenzialità ancora non del tutto espresse attraverso strumenti di integrazione a livello settoriale e spaziale rivolti all’introduzione di innovazioni tecnologiche più efficienti, alla formazione di un distretto di pesca o della nautica, alle attività di ittio-turismo, alla pianificazione e gestione delle aree portuali e dei servizi connessi per la promozione e la valorizzazione del territorio. Di fronte a tali scenari e orientamenti intrapresi a livello comunitario, si assiste ad un immediato recepimento delle indicazioni e ad una concreta attuazione di un programma d’azione a livello dell’Alto Adriatico, con la prospettiva di aprire un dialogo con i Governi dei Paesi transfrontalieri e di intraprendere un processo di cooperazione tra regioni costiere. Con l’accordo istituzionale prende vita un primo rapporto di collaborazione fra l’Amministrazione Centrale e le Regioni dell’alto Adriatico nel rispetto dei loro ruoli e si apre un nuovo orizzonte per lo sviluppo della pesca marittima e la valorizzazione dell’economia ittica a livello di macroaree costiere. La identificazione di una base territoriale caratterizzata da peculiari condizioni produttive, economiche e sociali, costituite da forme organizzative omogenee e dalla presenza di strette interrelazioni tra i soggetti economici, in un certo senso legate tra di loro da una base di tradizione e cultura comune crea le basi per la formazione di un sistema locale integrato di sviluppo o se vogliamo generalizzare di un sistema distrettuale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.