Inserita fra i Programmi di ricerca di rilevante interesse nazionale (PRIN) cofinanziati dal Ministero dell’Istruzione, questa ricerca interuniversitaria ha durata biennale (novembre 2003-novembre 2005), vi prendono parte sette unità di ricerca di sei distinti Atenei italiani ed è coordinata dal professor Alberto Pratelli. Oggetto dell’indagine è il ruolo delle tecniche di rappresentazione in relazione al variegato ambito del progetto architettonico e in un contesto caratterizzato da rapidi mutamenti. In questo senso, ciascuna unità di ricerca affronta una particolare declinazione del tema. In un'epoca in cui il pervasivo uso di mezzi visuali e grafici ha paradossalmente portato ad una forte superficialità nella loro ricezione, obiettivo comune è quello di riconsiderare il ruolo del disegno quale strumento strategico ai fini di organizzare e coordinare l’insieme delle informazioni per la gestione del progetto ai vari livelli e nelle sue diverse specificazioni. Le finalità della ricerca non sono e non possono essere quelle della messa a punto di una normativa prescrittiva, quanto piuttosto, e in modo non dissimile a quanto avveniva in passato, sondare ed esemplificare modalità che partecipino a creare un uso coerente e, per quanto possibile, condiviso del linguaggio grafico da parte dei diversificati operatori (“esperti” e non) che intervengono nel processo progettuale. I mutamenti in atto nei modi di rappresentazione a seguito dell'introduzione delle tecnologie digitali vanno in questo senso posti in relazione alle non meno radicali trasformazioni intervenute nella prassi operativa, tanto a livello progettuale quanto a quelli realizzativo e gestionale. Mentre sono cambiate le modalità di controllo normativo, così come quelle della divulgazione didattica, si avvertono sempre di più i limiti della separazione di ruoli che ha determinato uno scollamento tra le diverse fasi dell'iter progettuale e costruttivo. D’altro canto, non è di fatto ipotizzabile che sistemi edilizi e territoriali complessi possano essere concepiti come un “unicum”: sistemi e metodi sempre diversi e sempre più elaborati devono convivere in maniera utile, interagendo in un processo sinergico, senza che sia ipotizzabile una struttura unica, determinabile a priori, in cui siano inclusi e inquadrati. In questo contesto, il programma di ricerca si prefigge di ripensare la valenza strategica del “testo disegnato”, ridandogli valore anche rispetto alla sua capacità di essere direttamente collegato a costi, tempi, controlli di qualità ecc. Dopo una prima fase dedicata all’approfondimento dello “stato dell’arte” e all’organizzazione dei dati raccolti, le varie unità di ricerca affronteranno un aspetto del tema attraverso l'applicazione ad esempi e casi di studio.

G. Amoruso, C. Bartolomei (2007). Codici prescrittivi per il disegno della città contemporanea. MILANO : Cooperativa Universitaria Studio e Lavoro.

Codici prescrittivi per il disegno della città contemporanea

BARTOLOMEI, CRISTIANA
2007

Abstract

Inserita fra i Programmi di ricerca di rilevante interesse nazionale (PRIN) cofinanziati dal Ministero dell’Istruzione, questa ricerca interuniversitaria ha durata biennale (novembre 2003-novembre 2005), vi prendono parte sette unità di ricerca di sei distinti Atenei italiani ed è coordinata dal professor Alberto Pratelli. Oggetto dell’indagine è il ruolo delle tecniche di rappresentazione in relazione al variegato ambito del progetto architettonico e in un contesto caratterizzato da rapidi mutamenti. In questo senso, ciascuna unità di ricerca affronta una particolare declinazione del tema. In un'epoca in cui il pervasivo uso di mezzi visuali e grafici ha paradossalmente portato ad una forte superficialità nella loro ricezione, obiettivo comune è quello di riconsiderare il ruolo del disegno quale strumento strategico ai fini di organizzare e coordinare l’insieme delle informazioni per la gestione del progetto ai vari livelli e nelle sue diverse specificazioni. Le finalità della ricerca non sono e non possono essere quelle della messa a punto di una normativa prescrittiva, quanto piuttosto, e in modo non dissimile a quanto avveniva in passato, sondare ed esemplificare modalità che partecipino a creare un uso coerente e, per quanto possibile, condiviso del linguaggio grafico da parte dei diversificati operatori (“esperti” e non) che intervengono nel processo progettuale. I mutamenti in atto nei modi di rappresentazione a seguito dell'introduzione delle tecnologie digitali vanno in questo senso posti in relazione alle non meno radicali trasformazioni intervenute nella prassi operativa, tanto a livello progettuale quanto a quelli realizzativo e gestionale. Mentre sono cambiate le modalità di controllo normativo, così come quelle della divulgazione didattica, si avvertono sempre di più i limiti della separazione di ruoli che ha determinato uno scollamento tra le diverse fasi dell'iter progettuale e costruttivo. D’altro canto, non è di fatto ipotizzabile che sistemi edilizi e territoriali complessi possano essere concepiti come un “unicum”: sistemi e metodi sempre diversi e sempre più elaborati devono convivere in maniera utile, interagendo in un processo sinergico, senza che sia ipotizzabile una struttura unica, determinabile a priori, in cui siano inclusi e inquadrati. In questo contesto, il programma di ricerca si prefigge di ripensare la valenza strategica del “testo disegnato”, ridandogli valore anche rispetto alla sua capacità di essere direttamente collegato a costi, tempi, controlli di qualità ecc. Dopo una prima fase dedicata all’approfondimento dello “stato dell’arte” e all’organizzazione dei dati raccolti, le varie unità di ricerca affronteranno un aspetto del tema attraverso l'applicazione ad esempi e casi di studio.
2007
Sui codici del disegno di progetto
353
358
G. Amoruso, C. Bartolomei (2007). Codici prescrittivi per il disegno della città contemporanea. MILANO : Cooperativa Universitaria Studio e Lavoro.
G. Amoruso; C. Bartolomei
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