La nascita e lo sviluppo del processo di integrazione europea sono strettamente legati al colonialismo e alla decolonizzazione e la loro memoria, seppur non elaborata, è parte integrante dell’identità europea. L’Europa che voleva nascere dalle ceneri del nazismo, come suggerisce la gran parte della storiografia, è la stessa che avrebbe dovuto rinascere dalle ceneri del colonialismo, ma così non fu, in quanto l’Europa era ancora in parte coloniale. Quando iniziò il processo di integrazione, il 9 maggio 1950, lo stato che lo propose, la Francia, era una delle principali potenze coloniali del mondo e continuava a mantenere un impero di grandi dimensioni, che proprio negli anni Cinquanta, quando nacquero le prime comunità, stava perdendo e per il quale stava combattendo guerre brutali e sanguinose. La mia tesi è che negli anni successivi alla firma dei Trattati di Roma vi sia stato uno sviluppo delle relazioni tra Europa e Africa, in particolare, che potremmo quasi definire schizofrenico. Da una parte l’anno dell’Africa e l’indipendenza di un numero elevato di paesi africani nel 1960 costrinse gli europei a immaginare e creare nuove relazioni con questi nuovi stati. In alcuni casi obiettivi e politiche rimasero di natura conservativa, che potremmo senza difficoltà definire di post-colonialismo o neo-imperialiste, ma al contempo, soprattutto all’interno dell’Assemblea parlamentare, si sviluppò il tentativo di creare relazioni forti sì, ma sicuramente più paritetiche e rispettose, anche rispetto alle politiche di sviluppo di altre potenze mondiali. Il primo trattato di Associazione con i paesi dell’Africa, Caraibi, Pacifico (i così detti paesi ACP), aveva al suo interno entrambi gli indirizzi, di cui il primo era in quegli anni sicuramente il più forte e paludato. Il capitolo si sviluppa intorno alla tesi principale e ne analizza gli aspetti fondamentali.
laschi giuliana (2014). Colonialismo e identità coloniali a confronto. L’Italia e la politica di associazione nei primi anni della CEE. milano : Edizioni Mimesis.
Colonialismo e identità coloniali a confronto. L’Italia e la politica di associazione nei primi anni della CEE
LASCHI, GIULIANA
2014
Abstract
La nascita e lo sviluppo del processo di integrazione europea sono strettamente legati al colonialismo e alla decolonizzazione e la loro memoria, seppur non elaborata, è parte integrante dell’identità europea. L’Europa che voleva nascere dalle ceneri del nazismo, come suggerisce la gran parte della storiografia, è la stessa che avrebbe dovuto rinascere dalle ceneri del colonialismo, ma così non fu, in quanto l’Europa era ancora in parte coloniale. Quando iniziò il processo di integrazione, il 9 maggio 1950, lo stato che lo propose, la Francia, era una delle principali potenze coloniali del mondo e continuava a mantenere un impero di grandi dimensioni, che proprio negli anni Cinquanta, quando nacquero le prime comunità, stava perdendo e per il quale stava combattendo guerre brutali e sanguinose. La mia tesi è che negli anni successivi alla firma dei Trattati di Roma vi sia stato uno sviluppo delle relazioni tra Europa e Africa, in particolare, che potremmo quasi definire schizofrenico. Da una parte l’anno dell’Africa e l’indipendenza di un numero elevato di paesi africani nel 1960 costrinse gli europei a immaginare e creare nuove relazioni con questi nuovi stati. In alcuni casi obiettivi e politiche rimasero di natura conservativa, che potremmo senza difficoltà definire di post-colonialismo o neo-imperialiste, ma al contempo, soprattutto all’interno dell’Assemblea parlamentare, si sviluppò il tentativo di creare relazioni forti sì, ma sicuramente più paritetiche e rispettose, anche rispetto alle politiche di sviluppo di altre potenze mondiali. Il primo trattato di Associazione con i paesi dell’Africa, Caraibi, Pacifico (i così detti paesi ACP), aveva al suo interno entrambi gli indirizzi, di cui il primo era in quegli anni sicuramente il più forte e paludato. Il capitolo si sviluppa intorno alla tesi principale e ne analizza gli aspetti fondamentali.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.