La relazione si apre con una premessa dedicata all’esame dei diritti e alle relative mutazioni sotto il profilo soggettivo (soffermandosi in particolare sul concetto di cittadinanza e sugli elementi che concorrono a determinane una crisi avvertita da studiosi di diverse discipline), oggettivo e assiologico per dimostrare che gli enti locali non sono estranei ai mutamenti che provengono dalla società e che vengono recepiti, poi, dal legislatore ordinario e/o costituzionale. L’analisi muove da una c.d prospettiva “dall’alto” dedicata all’attuazione dei diritti da parte degli enti locali, nel quadro delle diverse fonti normative (nazionali, internazionali e comunitarie) che incidono sulla disciplina dei diritti e che consentono, secondo la teoria esposta, l’esercizio di un’attività promozionale da parte degli enti locali, anche in assenza di una normativa nazionale di riferimento. La relazione si sofferma sul ruolo degli enti locali chiamati, anche essi, a promuovere i diritti fondamentali (art. 2 Cost.) e a rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale di cui all’art. 3, comma 2 Cost.; l’esame dell’attività promozione, presentata mediante riferimenti a casi concreti, contribuisce a delineare una tematica solo sfiorata dalla dottrina sia costituzionalistica che amministrativistica. Dagli argomenti accennati nell’introduzione emergono le coordinate per poter comprendere le dinamiche delle politiche dei diritti a livello locale, le quali si sviluppano in una fase discendente (dando attuazione alla normativa in tema di diritti) e in una fase ascendente (esercitando un’attività promozionale in parte svincolata – secondo il pensiero di Giannini – da un preciso quadro normativo di riferimento). La parte finale della relazione è dedicata all’esposizione dei casi concreti più significativi raccolti dalla quotidiana attività amministrativa e politica degli enti locali e frutto di colloqui con segretari comunali e amministratori locali di alcuni comuni italiani. Gli esempi più significativi riguardano l’attività degli enti locali con riferimento alle libertà di riunione e di associazione, alla libertà religiosa (costruzione di moschee su suolo comunale, spazi per seppellire i defunti di religione diversa dalla cattolica, ecc.), ai diritti sociali (concetto di famiglia, politiche abitative, ecc.).
G. Pavani (2007). Attuazione e promozione dei diritti costituzionali a livello locale. BOLOGNA : Bononia University Press.
Attuazione e promozione dei diritti costituzionali a livello locale
PAVANI, GIORGIA
2007
Abstract
La relazione si apre con una premessa dedicata all’esame dei diritti e alle relative mutazioni sotto il profilo soggettivo (soffermandosi in particolare sul concetto di cittadinanza e sugli elementi che concorrono a determinane una crisi avvertita da studiosi di diverse discipline), oggettivo e assiologico per dimostrare che gli enti locali non sono estranei ai mutamenti che provengono dalla società e che vengono recepiti, poi, dal legislatore ordinario e/o costituzionale. L’analisi muove da una c.d prospettiva “dall’alto” dedicata all’attuazione dei diritti da parte degli enti locali, nel quadro delle diverse fonti normative (nazionali, internazionali e comunitarie) che incidono sulla disciplina dei diritti e che consentono, secondo la teoria esposta, l’esercizio di un’attività promozionale da parte degli enti locali, anche in assenza di una normativa nazionale di riferimento. La relazione si sofferma sul ruolo degli enti locali chiamati, anche essi, a promuovere i diritti fondamentali (art. 2 Cost.) e a rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale di cui all’art. 3, comma 2 Cost.; l’esame dell’attività promozione, presentata mediante riferimenti a casi concreti, contribuisce a delineare una tematica solo sfiorata dalla dottrina sia costituzionalistica che amministrativistica. Dagli argomenti accennati nell’introduzione emergono le coordinate per poter comprendere le dinamiche delle politiche dei diritti a livello locale, le quali si sviluppano in una fase discendente (dando attuazione alla normativa in tema di diritti) e in una fase ascendente (esercitando un’attività promozionale in parte svincolata – secondo il pensiero di Giannini – da un preciso quadro normativo di riferimento). La parte finale della relazione è dedicata all’esposizione dei casi concreti più significativi raccolti dalla quotidiana attività amministrativa e politica degli enti locali e frutto di colloqui con segretari comunali e amministratori locali di alcuni comuni italiani. Gli esempi più significativi riguardano l’attività degli enti locali con riferimento alle libertà di riunione e di associazione, alla libertà religiosa (costruzione di moschee su suolo comunale, spazi per seppellire i defunti di religione diversa dalla cattolica, ecc.), ai diritti sociali (concetto di famiglia, politiche abitative, ecc.).I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


