L’agente eziologico dell’epatite E (HEV) è un virus a RNA di piccole dimensioni privo di envelope. Nel suino domestico, il virus è responsabile solo di infezioni sub-cliniche con segni di epatite rilevabile esclusivamente a livello istologico, tuttavia ceppi di HEV di origine suina sono spesso risultati geneticamente simili ai ceppi responsabili di episodi sporadici di malattia nell’uomo. Recentemente casi umani di epatite E sono stati correlati al consumo di carne o organi crudi o poco cotti di suino, cinghiale e cervo e la malattia viene oggi considerata una zoonosi emergente trasmissibile, con gli alimenti. Scopo del presente lavoro è stata la valutazione preliminare della prevalenza e dei fattori di rischio relativi all’infezione da HEV in alcune aziende suinicole del Nord Italia. 274 campioni fecali prelevati da suini di 6 aziende da riproduzione o riproduzione-ingrasso sono stati analizzati per la ricerca del genoma di HEV utilizzando una metodica di RT-Nested-PCR. I campioni sono stati prelevati sia da soggetti all’ingrasso sia da riproduttori. Tutti gli animali esaminati apparivano clinicamente sani al momento del campionamento. L’RNA virale estratto dai campioni fecali è stato retrotrascritto e amplificato mediante una RT-Nested-PCR che utilizza due coppie di primers disegnati sulla regione genomica ORF2. Per l’identificazione di alcuni dei possibili fattori di rischio legati all’infezione, la prevalenza negli allevamenti è stata valutata in funzione della categoria di appartenenza dei soggetti (magroni, grassi, scofette, scrofe giovani, scrofe anziane) e delle dimensioni dell’allevamento (numero di scrofe presenti). Per la caratterizzazione dei ceppi individuati, alcuni campioni positivi scelti in maniera casuale sono stati sottoposti a sequenziamento. I frammenti sequenziati sono stati allineati con quelli presenti nella banca dati NCBI e analizzati utilizzando il software DNASIS Max. Sessantanove (25,2%) dei 274 campioni fecali analizzati sono risultati positivi per HEV. La prevalenza nelle 6 aziende esaminate variava dal 2% al 60,5%. La proporzione di animali positivi per HEV nella categoria dei magroni e delle scrofette è risultata rispettivamente 3,6 e 3,4 volte più elevata che negli animali a fine ciclo produttivo, mentre la prevalenza non è risultata significativamente correlata alle dimensioni aziendali. Tutti i campioni geneticamente caratterizzati sono risultati appartenere al genotipo 3 di HEV. Questi risultati preliminari confermano una larga diffusione dell’infezione da HEV nelle aziende suine italiane.

Valutazione della prevalenza e dei fattori di rischio relativi all’infezione da virus dell'epatite E (HEV) in allevamenti suini italiani : risultati preliminari / Di Bartolo I.; Inglese N.; Pourshaban M.; Martelli F.; Caprioli A.; Ostanello F.; Ruggeri F. M.. - STAMPA. - 33:(2007), pp. 343-350. (Intervento presentato al convegno Atti del XXXIII Meeting Anuale della Società Italiana di Patologia ed Allevamento dei Suini tenutosi a Modena nel 29-30 marzo 2007).

Valutazione della prevalenza e dei fattori di rischio relativi all’infezione da virus dell'epatite E (HEV) in allevamenti suini italiani : risultati preliminari

MARTELLI, FRANCESCA;CAPRIOLI, ANDREA;OSTANELLO, FABIO;
2007

Abstract

L’agente eziologico dell’epatite E (HEV) è un virus a RNA di piccole dimensioni privo di envelope. Nel suino domestico, il virus è responsabile solo di infezioni sub-cliniche con segni di epatite rilevabile esclusivamente a livello istologico, tuttavia ceppi di HEV di origine suina sono spesso risultati geneticamente simili ai ceppi responsabili di episodi sporadici di malattia nell’uomo. Recentemente casi umani di epatite E sono stati correlati al consumo di carne o organi crudi o poco cotti di suino, cinghiale e cervo e la malattia viene oggi considerata una zoonosi emergente trasmissibile, con gli alimenti. Scopo del presente lavoro è stata la valutazione preliminare della prevalenza e dei fattori di rischio relativi all’infezione da HEV in alcune aziende suinicole del Nord Italia. 274 campioni fecali prelevati da suini di 6 aziende da riproduzione o riproduzione-ingrasso sono stati analizzati per la ricerca del genoma di HEV utilizzando una metodica di RT-Nested-PCR. I campioni sono stati prelevati sia da soggetti all’ingrasso sia da riproduttori. Tutti gli animali esaminati apparivano clinicamente sani al momento del campionamento. L’RNA virale estratto dai campioni fecali è stato retrotrascritto e amplificato mediante una RT-Nested-PCR che utilizza due coppie di primers disegnati sulla regione genomica ORF2. Per l’identificazione di alcuni dei possibili fattori di rischio legati all’infezione, la prevalenza negli allevamenti è stata valutata in funzione della categoria di appartenenza dei soggetti (magroni, grassi, scofette, scrofe giovani, scrofe anziane) e delle dimensioni dell’allevamento (numero di scrofe presenti). Per la caratterizzazione dei ceppi individuati, alcuni campioni positivi scelti in maniera casuale sono stati sottoposti a sequenziamento. I frammenti sequenziati sono stati allineati con quelli presenti nella banca dati NCBI e analizzati utilizzando il software DNASIS Max. Sessantanove (25,2%) dei 274 campioni fecali analizzati sono risultati positivi per HEV. La prevalenza nelle 6 aziende esaminate variava dal 2% al 60,5%. La proporzione di animali positivi per HEV nella categoria dei magroni e delle scrofette è risultata rispettivamente 3,6 e 3,4 volte più elevata che negli animali a fine ciclo produttivo, mentre la prevalenza non è risultata significativamente correlata alle dimensioni aziendali. Tutti i campioni geneticamente caratterizzati sono risultati appartenere al genotipo 3 di HEV. Questi risultati preliminari confermano una larga diffusione dell’infezione da HEV nelle aziende suine italiane.
2007
Atti della Società Italiana di Patologia ed Allevamento dei Suini 2007. XXXII Meeting Anuale SIPAS.
343
350
Valutazione della prevalenza e dei fattori di rischio relativi all’infezione da virus dell'epatite E (HEV) in allevamenti suini italiani : risultati preliminari / Di Bartolo I.; Inglese N.; Pourshaban M.; Martelli F.; Caprioli A.; Ostanello F.; Ruggeri F. M.. - STAMPA. - 33:(2007), pp. 343-350. (Intervento presentato al convegno Atti del XXXIII Meeting Anuale della Società Italiana di Patologia ed Allevamento dei Suini tenutosi a Modena nel 29-30 marzo 2007).
Di Bartolo I.; Inglese N.; Pourshaban M.; Martelli F.; Caprioli A.; Ostanello F.; Ruggeri F. M.
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