Arrighi Landini, un esponente minore dell'Accademia roveretana degli Agiati, scrisse a metà del Settecento un poema in endecasillabi sciolti nel quale descrive la fisica newtoniana e le origini dell'umanità parafrasando da vicino la "Scienza nuova" di Vico. Attraverso l'indagine sui carteggi inediti depositati presso la biblioteca civica "Tartarotti" di Rovereto, si ricostruiscono i rapporti di Arrighi Landini con l'Accademia degli Agiati e i modi in cui le tesi antropologiche di Vico vengono trasposti nella sua opera poetica.
Tra Newton e Vico: «Il tempio della Filosofia» di Orazio Arrighi Landini / A. Battistini. - STAMPA. - (2007), pp. 11-34. (Intervento presentato al convegno Irradiazioni culturali. L’Accademia degli Agiati nel Settecento europeo tenutosi a Rovereto nel 28 ottobre 2005).
Tra Newton e Vico: «Il tempio della Filosofia» di Orazio Arrighi Landini
BATTISTINI, ANDREA
2007
Abstract
Arrighi Landini, un esponente minore dell'Accademia roveretana degli Agiati, scrisse a metà del Settecento un poema in endecasillabi sciolti nel quale descrive la fisica newtoniana e le origini dell'umanità parafrasando da vicino la "Scienza nuova" di Vico. Attraverso l'indagine sui carteggi inediti depositati presso la biblioteca civica "Tartarotti" di Rovereto, si ricostruiscono i rapporti di Arrighi Landini con l'Accademia degli Agiati e i modi in cui le tesi antropologiche di Vico vengono trasposti nella sua opera poetica.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.