L'interesse di Giovanni Pascoli per la tecnica moderna risulta limitato. Poco se ne discorre nei suoi saggi in prosa, e con giudizi non di rado severi. La situazione è diversa ove si consideri il corpus poetico dell'artista. Accade, in alcune delle poesie pascoliane, che si registri l'immagine di un treno. Ed i treni in questione sono spesso provvisti di una valenza simbolica, che ne fa degli alter ego dell'io poetico. In particolare, il treno è chiamato ad incarnare l'ansia regressiva del Pascoli, il desiderio, tipico di questo scrittore, di recuperare le origini familiari ed infantili. Il saggio s'intrattiene poi sulle numerose consonanze che corrono fra i treni pascoliani e il trattamento che, del mezzo accennato, viene effettuato nel Novecento letterario italiano.
Pascoli e la civiltà delle macchine / V. Roda. - STAMPA. - (2007), pp. 347-362. (Intervento presentato al convegno Pascoli e la cultura del Novecento tenutosi a San Mauro Pascoli (FO) nel settembre 2005).
Pascoli e la civiltà delle macchine
RODA, VITTORIO
2007
Abstract
L'interesse di Giovanni Pascoli per la tecnica moderna risulta limitato. Poco se ne discorre nei suoi saggi in prosa, e con giudizi non di rado severi. La situazione è diversa ove si consideri il corpus poetico dell'artista. Accade, in alcune delle poesie pascoliane, che si registri l'immagine di un treno. Ed i treni in questione sono spesso provvisti di una valenza simbolica, che ne fa degli alter ego dell'io poetico. In particolare, il treno è chiamato ad incarnare l'ansia regressiva del Pascoli, il desiderio, tipico di questo scrittore, di recuperare le origini familiari ed infantili. Il saggio s'intrattiene poi sulle numerose consonanze che corrono fra i treni pascoliani e il trattamento che, del mezzo accennato, viene effettuato nel Novecento letterario italiano.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.