L’oleandro è una pianta tipica del Mediterraneo, molto amata ed anche temuta, per la sua tossicità, dagli antichi Greci che la chiamavano Rhododaphne, data la grande somiglianza con la rosa e l’alloro. Il binomio Neriun oleander, che identifica dal punto di vista botanico questo arbusto ornamentale, fu coniato da Linneo nel 1757, nel suo Species Plantarum. Noi tutti oggi conosciamo l’oleandro e lo apprezziamo, oltre che per la bellezza e l’eleganza dei fiori, per la sua rusticità e la capacità di crescere rapidamente resistendo tanto al sole cocente, quanto al vento marino. Si può dire che non vi è in Italia abitazione dove non ci sia almeno un oleandro, in giardino o in vaso, dalla fumosa Milano alla ventosa Trapani. Purtroppo, però, l’oleandro và facilmente soggetto a malattie di origine fungina, su una delle quali, i “cancri rameali”, ci siamo soffermati in passato (vedi Giardini n.213, 2005). E’ ora la volta della “maculatura fogliare”. I sintomi Si tratta di una malattia purtroppo molto frequente, nota anche come “septoriosi”, in quanto causata da Septoria oleandrina. I sintomi compaiono sulle foglie in primavera-estate sotto forma di macule irregolari necrotiche di colore grigio chiaro. Una peculiarità della malattia, utile per il suo riconoscimento, è la presenza tutt’attorno di una bandatura brunastra o nerastra con margini in rilievo. Le macule, con il tempo, possono confluire estendendosi a gran parte del lembo fogliare, fino a provocare danni sia di tipo estetico, sia di tipo fisiologico. Le foglie colpite possono infatti facilmente disseccarsi e cadere anticipatamente lasciando l’oleandro quasi spoglio. Cosa fare? Alcune semplici pratiche agronomiche sono utili nel prevenire gli attacchi della Septoria come: evitare i ristagni idrici e la bagnatura prolungata delle foglie. Nel caso di infezioni in atto occorre distruggere tempestivamente le foglie sintomatiche dato che sulle macule possono formarsi piccoli punti neri (picnidi) grazie ai quali il fungo si conserva da un anno all’altro con i residui di vegetazione. La lotta chimica è necessaria solo in caso di attacchi molto gravi, nel qual caso vale quanto indicato per i cancri rameali: trattamenti con prodotti rameici (Ossicloruri ed Idrossidi di Rame). In particolare, alla comparsa dei primi sintomi, è opportuno sottoporre le piante ad un trattamento con ossicloruro di rame-50 (irritante) o tiofanato-metile-70 (non classificato), alle rispettive dosi di grammi 400 e 125 per 100 litri di acqua.

Maculatura fogliare su Oleandro / M.G.Bellardi. - In: GIARDINI. - ISSN 0394-0853. - STAMPA. - 226:(2007), pp. 67-67.

Maculatura fogliare su Oleandro

BELLARDI, MARIA GRAZIA
2007

Abstract

L’oleandro è una pianta tipica del Mediterraneo, molto amata ed anche temuta, per la sua tossicità, dagli antichi Greci che la chiamavano Rhododaphne, data la grande somiglianza con la rosa e l’alloro. Il binomio Neriun oleander, che identifica dal punto di vista botanico questo arbusto ornamentale, fu coniato da Linneo nel 1757, nel suo Species Plantarum. Noi tutti oggi conosciamo l’oleandro e lo apprezziamo, oltre che per la bellezza e l’eleganza dei fiori, per la sua rusticità e la capacità di crescere rapidamente resistendo tanto al sole cocente, quanto al vento marino. Si può dire che non vi è in Italia abitazione dove non ci sia almeno un oleandro, in giardino o in vaso, dalla fumosa Milano alla ventosa Trapani. Purtroppo, però, l’oleandro và facilmente soggetto a malattie di origine fungina, su una delle quali, i “cancri rameali”, ci siamo soffermati in passato (vedi Giardini n.213, 2005). E’ ora la volta della “maculatura fogliare”. I sintomi Si tratta di una malattia purtroppo molto frequente, nota anche come “septoriosi”, in quanto causata da Septoria oleandrina. I sintomi compaiono sulle foglie in primavera-estate sotto forma di macule irregolari necrotiche di colore grigio chiaro. Una peculiarità della malattia, utile per il suo riconoscimento, è la presenza tutt’attorno di una bandatura brunastra o nerastra con margini in rilievo. Le macule, con il tempo, possono confluire estendendosi a gran parte del lembo fogliare, fino a provocare danni sia di tipo estetico, sia di tipo fisiologico. Le foglie colpite possono infatti facilmente disseccarsi e cadere anticipatamente lasciando l’oleandro quasi spoglio. Cosa fare? Alcune semplici pratiche agronomiche sono utili nel prevenire gli attacchi della Septoria come: evitare i ristagni idrici e la bagnatura prolungata delle foglie. Nel caso di infezioni in atto occorre distruggere tempestivamente le foglie sintomatiche dato che sulle macule possono formarsi piccoli punti neri (picnidi) grazie ai quali il fungo si conserva da un anno all’altro con i residui di vegetazione. La lotta chimica è necessaria solo in caso di attacchi molto gravi, nel qual caso vale quanto indicato per i cancri rameali: trattamenti con prodotti rameici (Ossicloruri ed Idrossidi di Rame). In particolare, alla comparsa dei primi sintomi, è opportuno sottoporre le piante ad un trattamento con ossicloruro di rame-50 (irritante) o tiofanato-metile-70 (non classificato), alle rispettive dosi di grammi 400 e 125 per 100 litri di acqua.
2007
Maculatura fogliare su Oleandro / M.G.Bellardi. - In: GIARDINI. - ISSN 0394-0853. - STAMPA. - 226:(2007), pp. 67-67.
M.G.Bellardi
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