A partire dall'inizio dell'ultimo decennio del secolo scorso, Stephen Schiffer è andato elaborando versioni sempre più perfezionate della tesi che le proposizioni sono "entità pleonastiche", cioè entità ontologicamente minimali che vengono ammesse nella nostra ontologia in seguito al coinvolgimento in certe pratiche linguistiche e le cui condizioni di individuazione dipendono totalmente da tali pratiche. Questo articolo sostiene che il modo in cui Schiffer formula la concezione pleonastica delle proposizioni non è del tutto soddisfacente e ne fornisce una formulazione più convincente sviluppando alcuni suggerimenti di Tobias Rosefeldt e Wolfgang Kuenne. La nuova versione conserva la tesi che i discorsi che riguardano le proposizioni sono legittimati da "trasformazioni che-tirano-fuori-qualcosa-dal-nulla" le quali consentono di riconoscere come l'esistenza di certe entità sia implicata da premesse in cui alle stesse non si fa ostensibilmente riferimento. Questa tesi viene però svincolata dalla teoria del valore nominale delle attribuzioni di atteggiamento proposizionale e combinata con un diverso resoconto delle premesse delle trasformazioni in questione: un resoconto che apre la strada alla formulazione di una concezione pleonastica dei fatti.

Volpe G. (2006). Sulle proposizioni (e altre entità) pleonastiche. Alcune considerazioni in margine alla teoria di Stephen Schiffer. ISONOMIA, 2006.

Sulle proposizioni (e altre entità) pleonastiche. Alcune considerazioni in margine alla teoria di Stephen Schiffer

VOLPE, GIORGIO
2006

Abstract

A partire dall'inizio dell'ultimo decennio del secolo scorso, Stephen Schiffer è andato elaborando versioni sempre più perfezionate della tesi che le proposizioni sono "entità pleonastiche", cioè entità ontologicamente minimali che vengono ammesse nella nostra ontologia in seguito al coinvolgimento in certe pratiche linguistiche e le cui condizioni di individuazione dipendono totalmente da tali pratiche. Questo articolo sostiene che il modo in cui Schiffer formula la concezione pleonastica delle proposizioni non è del tutto soddisfacente e ne fornisce una formulazione più convincente sviluppando alcuni suggerimenti di Tobias Rosefeldt e Wolfgang Kuenne. La nuova versione conserva la tesi che i discorsi che riguardano le proposizioni sono legittimati da "trasformazioni che-tirano-fuori-qualcosa-dal-nulla" le quali consentono di riconoscere come l'esistenza di certe entità sia implicata da premesse in cui alle stesse non si fa ostensibilmente riferimento. Questa tesi viene però svincolata dalla teoria del valore nominale delle attribuzioni di atteggiamento proposizionale e combinata con un diverso resoconto delle premesse delle trasformazioni in questione: un resoconto che apre la strada alla formulazione di una concezione pleonastica dei fatti.
2006
Volpe G. (2006). Sulle proposizioni (e altre entità) pleonastiche. Alcune considerazioni in margine alla teoria di Stephen Schiffer. ISONOMIA, 2006.
Volpe G.
File in questo prodotto:
Eventuali allegati, non sono esposti

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/45093
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact