Si è effettuato uno studio di una serie di note di Antonio Gramsci sulla geopolitica, risalenti in particolare al 1930 e collocate principalmente nei primi dei suoi Quaderni del carcere. Si analizza l'atteggiamento del prigioniero davanti a fatti come il crollo dell'impero ottomano e i suoi risvolti per il c.d. Medio Oriente. Il discorso di Gramsci su questi fatti è messo in collegamento con altre sue note sulla situazione finanziaria delle grandi potenze negli anni successivi alla Grande Guerra e i primi segni in Gran Bretagna di politica keynesiana, segnalatigli dall'amico economista Piero Sraffa. L'articolo discute le grandi zone del mondo oggette delle riflesioni carcerarie di Gramsci (l'Europa, gli USA, i Paesi coloniali ed orientali, quelli arabi e musulmani) e le diverse egemonie statali in atto in quell'epoca, lo spostamento del baricento del mondo dal vecchio continente all'America, ed eventualmente dall'Atlantico (Europa-USA) al Pacifico (la costa oriental degli USA-Asia Orientale) nel caso che le grandi masse dell'India, della Cina, del Giappone ecc. dovessero entrare in piena vita politica. Si tenta una discussione critica del trattamento gramsciano del legame masse-intellettuali nei Paesi musulmani e dell'Est asiatico, nell'ambito della necessità della traduzione tra gli schemi ideologici dell'epoca e quelli dell'epoca moderna corrente. Attenzione viene prestata all'atteggiamento assunto da Gramsci verso i processi della modernizzazione, in alcune occasioni indentificati con l'industrializzazione. L'articolo conclude con delle riflessioni su come Gramsci vedeva il rapporto Europa-paesi coloniali e la questione della costruzione di nuovi ceti intellettuali capaci di lanciare una sfida all'egemonia europea e all'eurocentrismo.

“Gli appunti del 1930 sulla geopolitica” / Boothman D.. - STAMPA. - 8:(2006), pp. 27-46. (Intervento presentato al convegno Gramsci e il suo tempo tenutosi a Bologna nel 2001).

“Gli appunti del 1930 sulla geopolitica”

BOOTHMAN, DEREK
2006

Abstract

Si è effettuato uno studio di una serie di note di Antonio Gramsci sulla geopolitica, risalenti in particolare al 1930 e collocate principalmente nei primi dei suoi Quaderni del carcere. Si analizza l'atteggiamento del prigioniero davanti a fatti come il crollo dell'impero ottomano e i suoi risvolti per il c.d. Medio Oriente. Il discorso di Gramsci su questi fatti è messo in collegamento con altre sue note sulla situazione finanziaria delle grandi potenze negli anni successivi alla Grande Guerra e i primi segni in Gran Bretagna di politica keynesiana, segnalatigli dall'amico economista Piero Sraffa. L'articolo discute le grandi zone del mondo oggette delle riflesioni carcerarie di Gramsci (l'Europa, gli USA, i Paesi coloniali ed orientali, quelli arabi e musulmani) e le diverse egemonie statali in atto in quell'epoca, lo spostamento del baricento del mondo dal vecchio continente all'America, ed eventualmente dall'Atlantico (Europa-USA) al Pacifico (la costa oriental degli USA-Asia Orientale) nel caso che le grandi masse dell'India, della Cina, del Giappone ecc. dovessero entrare in piena vita politica. Si tenta una discussione critica del trattamento gramsciano del legame masse-intellettuali nei Paesi musulmani e dell'Est asiatico, nell'ambito della necessità della traduzione tra gli schemi ideologici dell'epoca e quelli dell'epoca moderna corrente. Attenzione viene prestata all'atteggiamento assunto da Gramsci verso i processi della modernizzazione, in alcune occasioni indentificati con l'industrializzazione. L'articolo conclude con delle riflessioni su come Gramsci vedeva il rapporto Europa-paesi coloniali e la questione della costruzione di nuovi ceti intellettuali capaci di lanciare una sfida all'egemonia europea e all'eurocentrismo.
2006
Gramsci, il suo il nostro tempo
27
46
“Gli appunti del 1930 sulla geopolitica” / Boothman D.. - STAMPA. - 8:(2006), pp. 27-46. (Intervento presentato al convegno Gramsci e il suo tempo tenutosi a Bologna nel 2001).
Boothman D.
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