Il malatestiano Castel Sismondo dall’epoca della sua costruzione, la seconda metà del XV secolo, fino agli anni sessanta del secolo scorso, data del suo ultimo utilizzo come carcere, è stato oggetto di continue trasformazioni e modificazioni al fine di renderlo sempre idoneo agli usi per il quale di volta in volta era destinato. Costruito per volontà di Sigismondo Malatesta con l’obiettivo di rendere manifesto il potere politico e militare raggiunto in terra di Romagna, dimora di corte e fortezza, il castello si presenta fin dal suo sorgere come un opera complessa, oscillante tra la tradizione della difesa alta e piombante e le anticipazioni di quella che, con l’avvento delle armi da fuoco, diverrà la difesa radente. L’analisi delle fonti documentali, il rilievo diretto dello stato attuale, il confronto con i rilievi e le indagini condotte nelle più recenti campagne di restauro, lo studio ed il supporto dell’iconografia storica riguardante la città oltre che lo stesso manufatto hanno permesso di definire nuove ipotesi per la ricostruzione delle fasi che ne hanno caratterizzato il suo sviluppo. Il castello dalle torri svettanti e dai colori vivaci si trasforma, dapprima, in un sistema dall’impianto organico con cinta ad andamento mistolineo e torri poligonali, e successivamente in sede per le guarnigioni militari o per le carceri.
F. Apollonio (2006). Metamorfosi di un castello: le vicende di castelsismondo. REGGIO EMILIA : Istituto Italiano dei Castelli.
Metamorfosi di un castello: le vicende di castelsismondo
APOLLONIO, FABRIZIO IVAN
2006
Abstract
Il malatestiano Castel Sismondo dall’epoca della sua costruzione, la seconda metà del XV secolo, fino agli anni sessanta del secolo scorso, data del suo ultimo utilizzo come carcere, è stato oggetto di continue trasformazioni e modificazioni al fine di renderlo sempre idoneo agli usi per il quale di volta in volta era destinato. Costruito per volontà di Sigismondo Malatesta con l’obiettivo di rendere manifesto il potere politico e militare raggiunto in terra di Romagna, dimora di corte e fortezza, il castello si presenta fin dal suo sorgere come un opera complessa, oscillante tra la tradizione della difesa alta e piombante e le anticipazioni di quella che, con l’avvento delle armi da fuoco, diverrà la difesa radente. L’analisi delle fonti documentali, il rilievo diretto dello stato attuale, il confronto con i rilievi e le indagini condotte nelle più recenti campagne di restauro, lo studio ed il supporto dell’iconografia storica riguardante la città oltre che lo stesso manufatto hanno permesso di definire nuove ipotesi per la ricostruzione delle fasi che ne hanno caratterizzato il suo sviluppo. Il castello dalle torri svettanti e dai colori vivaci si trasforma, dapprima, in un sistema dall’impianto organico con cinta ad andamento mistolineo e torri poligonali, e successivamente in sede per le guarnigioni militari o per le carceri.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.