Introduzione Le caratteristiche dell’ambiente lavorativo, la qualità della vita organizzativa ed i fattori di rischio psicosociale legati al contesto e al contenuto del lavoro sono tra le variabili più frequentemente studiate dalla Psicologia del Lavoro e delle Organizzazioni, al fine di conoscerne gli esiti sul benessere e sulla salute dei lavoratori (Karasek e Theorell, 1990). Obiettivi Riprendendo il lavoro di Agervold e Mikkelsen (2004), il presente contributo intende verificare gli effetti dei diversi fattori del contesto psicosociale lavorativo sullo stato di benessere e di salute delle persone. Metodo A tal fine sono stati intervistati 287 dipendenti di una pubblica amministrazione (età media 46,7 ds 6,8) di cui il 67% femmine. E’ stata somministrata la versione italiana del Questionnaire for psychosocial work environment and stress – PWSQ di Agervold e Mikkelsen (2004) che permette di rilevare i fattori di rischio psicosociale (Contesto fisico e sociale, Caratteristiche del lavoro, Controllo, Influenza e partecipazione, Stile di gestione del lavoro, Regole, Sviluppo personale sul lavoro, Contatti, Orientamento e motivazioni sul lavoro), le possibilità di azione percepite dal soggetto, la percezione salute e benessere. Risultati e Conclusioni I risultati mostrano che diversi tra i fattori di rischio psicosociale indagati (ad es. pressione e richieste lavorative) hanno un’influenza sulla percezione di benessere individuale. Nello specifico si evidenziano legami tra la qualità della vita lavorativa percepita e i sintomi di carattere psicologico, mentre non emergono relazioni con i sintomi fisici. Questi sono però associati alla percezione di poter agire sulla situazione. In linea con gli studi sullo stress è la percezione di controllo, il sentirsi in grado di gestire e di poter incidere sulla propria situazione lavorativa che pone il lavoratore in una condizione di rischio potenziale più o meno elevato. Nell’ambiente di lavoro, la possibilità di azione percepita dal soggetto può quindi contribuire al benessere, svolgendo un ruolo di mediatore anche in contesti che presentano delle difficoltà. Bibliografia Agervold, M., & Mikkelsen, E.G. (2004). Relationships between bullying, psychosocial work environment and individual stress reactions. Work & Stress, 18, 4, 336-351. Karasek, R., & Theorell T. (1990). Healthy Work. New York: Basic Books.

QUALITA’ DELLA VITA LAVORATIVA: QUALI EFFETTI SUL BENESSERE? / M. Depolo; D. Guglielmi; A. Negrini. - STAMPA. - (2006). (Intervento presentato al convegno Promuovere benessere con persone gruppi comunità. VII Congresso Nazionale della Società Italiana di Psicologia della Salute tenutosi a Cesena nel 28-30 settembre 2006).

QUALITA’ DELLA VITA LAVORATIVA: QUALI EFFETTI SUL BENESSERE?

DEPOLO, MARCO;GUGLIELMI, DINA;NEGRINI, ALESSIA
2006

Abstract

Introduzione Le caratteristiche dell’ambiente lavorativo, la qualità della vita organizzativa ed i fattori di rischio psicosociale legati al contesto e al contenuto del lavoro sono tra le variabili più frequentemente studiate dalla Psicologia del Lavoro e delle Organizzazioni, al fine di conoscerne gli esiti sul benessere e sulla salute dei lavoratori (Karasek e Theorell, 1990). Obiettivi Riprendendo il lavoro di Agervold e Mikkelsen (2004), il presente contributo intende verificare gli effetti dei diversi fattori del contesto psicosociale lavorativo sullo stato di benessere e di salute delle persone. Metodo A tal fine sono stati intervistati 287 dipendenti di una pubblica amministrazione (età media 46,7 ds 6,8) di cui il 67% femmine. E’ stata somministrata la versione italiana del Questionnaire for psychosocial work environment and stress – PWSQ di Agervold e Mikkelsen (2004) che permette di rilevare i fattori di rischio psicosociale (Contesto fisico e sociale, Caratteristiche del lavoro, Controllo, Influenza e partecipazione, Stile di gestione del lavoro, Regole, Sviluppo personale sul lavoro, Contatti, Orientamento e motivazioni sul lavoro), le possibilità di azione percepite dal soggetto, la percezione salute e benessere. Risultati e Conclusioni I risultati mostrano che diversi tra i fattori di rischio psicosociale indagati (ad es. pressione e richieste lavorative) hanno un’influenza sulla percezione di benessere individuale. Nello specifico si evidenziano legami tra la qualità della vita lavorativa percepita e i sintomi di carattere psicologico, mentre non emergono relazioni con i sintomi fisici. Questi sono però associati alla percezione di poter agire sulla situazione. In linea con gli studi sullo stress è la percezione di controllo, il sentirsi in grado di gestire e di poter incidere sulla propria situazione lavorativa che pone il lavoratore in una condizione di rischio potenziale più o meno elevato. Nell’ambiente di lavoro, la possibilità di azione percepita dal soggetto può quindi contribuire al benessere, svolgendo un ruolo di mediatore anche in contesti che presentano delle difficoltà. Bibliografia Agervold, M., & Mikkelsen, E.G. (2004). Relationships between bullying, psychosocial work environment and individual stress reactions. Work & Stress, 18, 4, 336-351. Karasek, R., & Theorell T. (1990). Healthy Work. New York: Basic Books.
2006
Promuovere benessere con persone gruppi comunità.
QUALITA’ DELLA VITA LAVORATIVA: QUALI EFFETTI SUL BENESSERE? / M. Depolo; D. Guglielmi; A. Negrini. - STAMPA. - (2006). (Intervento presentato al convegno Promuovere benessere con persone gruppi comunità. VII Congresso Nazionale della Società Italiana di Psicologia della Salute tenutosi a Cesena nel 28-30 settembre 2006).
M. Depolo; D. Guglielmi; A. Negrini
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