A fianco delle tecniche di riutilizzo, riciclo e recupero ormai diventate di uso comune nel campo delle costruzioni stradali occorre ricordare anche le possibilità offerte dal risparmio di risorse e di energie impiegate nella realizzazione e nell’esercizio di una pavimentazione stradale. Le pavimentazioni cosidette “a manutenzione zero” possono essere considerate un’utile strumento per attuare le corrette politiche di tutela delle risorse naturali e di risparmio in chiave ambientale, valutate nell’arco della vita utile dell’infrastruttura. Per poter quantificare i reali benefici connessi a questo nuovo approccio progettuale risulta fondamentale l’utilizzo di metodologie di calcolo evolute di tipo empirico-meccanicistico. In questo articolo si forniscono le linee guida principali di questa nuova procedura di calcolo anche in relazione al concetto di pavimentazione perpetua, si illustrano i vantaggi connessi ad una progettazione razionale della sovrastruttura riferita al comportamento reale dei materiali in opera ed, infine, si evidenziano le nuove possibilità offerte dai test dinamici per la determinazione del modulo di rigidezza (ITSM) e della resistenza a fatica (ITFT) per la caratterizzazione dei materiali legati a bitume e per la definizione dei criteri progettuali più opportuni.
A. SIMONE, C. SANGIORGI (2006). Le pavimentazioni stradali “a manutenzione zero”: caratterizzazione dei materiali e criteri progettuali. INARCOS, 675, 849-857.
Le pavimentazioni stradali “a manutenzione zero”: caratterizzazione dei materiali e criteri progettuali
SIMONE, ANDREA;SANGIORGI, CESARE
2006
Abstract
A fianco delle tecniche di riutilizzo, riciclo e recupero ormai diventate di uso comune nel campo delle costruzioni stradali occorre ricordare anche le possibilità offerte dal risparmio di risorse e di energie impiegate nella realizzazione e nell’esercizio di una pavimentazione stradale. Le pavimentazioni cosidette “a manutenzione zero” possono essere considerate un’utile strumento per attuare le corrette politiche di tutela delle risorse naturali e di risparmio in chiave ambientale, valutate nell’arco della vita utile dell’infrastruttura. Per poter quantificare i reali benefici connessi a questo nuovo approccio progettuale risulta fondamentale l’utilizzo di metodologie di calcolo evolute di tipo empirico-meccanicistico. In questo articolo si forniscono le linee guida principali di questa nuova procedura di calcolo anche in relazione al concetto di pavimentazione perpetua, si illustrano i vantaggi connessi ad una progettazione razionale della sovrastruttura riferita al comportamento reale dei materiali in opera ed, infine, si evidenziano le nuove possibilità offerte dai test dinamici per la determinazione del modulo di rigidezza (ITSM) e della resistenza a fatica (ITFT) per la caratterizzazione dei materiali legati a bitume e per la definizione dei criteri progettuali più opportuni.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.