Questo articolo prende le mosse da un lavoro di ricerca valutativa finalizzato al monitoraggio della sperimentazione (attualmente ancora in corso) dell’Obbligo Formativo Integrato (OFI) nelle classi del biennio secondario superiore delle province di Forlì-Cesena e di Rimini. Nell’anno 2003/2004, è stato definito e avviato un disegno di monitoraggio che si voleva capace di rilevare il raggiungimento dei fini (l’innalzamento delle competenze degli allievi in obbligo formativo), ma anche di rilevare, nel contempo, la qualità dei mezzi messi in campo per tale raggiungimento (l’integrazione organizzativa e didattica tra i due sistemi dell’istruzione e della formazione). Il valore e la “portata educativa” fondamentale di questo rapporto mezzi-fini non potevamo che intenderla in una prospettiva deweyana, per applicarla a ciò che sta attualmente accadendo nella sperimentazione dei curricoli integrati della nostra regione: l’integrazione viene vista innanzitutto come “mezzo” per realizzare la finalità dell’OFI, per raggiungere il risultato desiderato di un innalzamento delle competenze di base di tutti i giovani in obbligo formativo, per garantire loro un reale diritto di cittadinanza; ma l’integrazione viene vista anche come “fine” in se stessa, nella prospettiva del perseguimento di una reale innovazione nelle prassi organizzative e didattiche dei curricoli di obbligo formativo, soprattutto laddove la posta in gioco è ridare qualità ad una didattica capace di incidere efficacemente sulle competenze di allievi più svantaggiati e maggiormente a rischio di insuccesso .
Ira Vannini (2006). Insegnanti e formatori di fronte all’innovazione. Un percorso di ricerca-formazione con i Consigli di Classe dell’Obbligo Formativo Integrato della Romagna. RIFORMA E DIDATTICA, 5, Anno X, 69-75.
Insegnanti e formatori di fronte all’innovazione. Un percorso di ricerca-formazione con i Consigli di Classe dell’Obbligo Formativo Integrato della Romagna
VANNINI, IRA
2006
Abstract
Questo articolo prende le mosse da un lavoro di ricerca valutativa finalizzato al monitoraggio della sperimentazione (attualmente ancora in corso) dell’Obbligo Formativo Integrato (OFI) nelle classi del biennio secondario superiore delle province di Forlì-Cesena e di Rimini. Nell’anno 2003/2004, è stato definito e avviato un disegno di monitoraggio che si voleva capace di rilevare il raggiungimento dei fini (l’innalzamento delle competenze degli allievi in obbligo formativo), ma anche di rilevare, nel contempo, la qualità dei mezzi messi in campo per tale raggiungimento (l’integrazione organizzativa e didattica tra i due sistemi dell’istruzione e della formazione). Il valore e la “portata educativa” fondamentale di questo rapporto mezzi-fini non potevamo che intenderla in una prospettiva deweyana, per applicarla a ciò che sta attualmente accadendo nella sperimentazione dei curricoli integrati della nostra regione: l’integrazione viene vista innanzitutto come “mezzo” per realizzare la finalità dell’OFI, per raggiungere il risultato desiderato di un innalzamento delle competenze di base di tutti i giovani in obbligo formativo, per garantire loro un reale diritto di cittadinanza; ma l’integrazione viene vista anche come “fine” in se stessa, nella prospettiva del perseguimento di una reale innovazione nelle prassi organizzative e didattiche dei curricoli di obbligo formativo, soprattutto laddove la posta in gioco è ridare qualità ad una didattica capace di incidere efficacemente sulle competenze di allievi più svantaggiati e maggiormente a rischio di insuccesso .I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.