Obiettivi. L’obiettivo del presente studio è stato quello di indagare, in un ambito relativamente omogeneo e circoscritto come quello regionale, la diffusione dei Registri comunali (RC) delle Dichiarazioni anticipate di trattamento DAT. Materiali e metodi. Sono state raccolte le delibere istitutive del RC delle DAT, i relativi regolamenti, la modulistica e il materiale informativo di tutti i Comuni della Regione Emilia Romagna con più di 10.000 abitanti che avevano istituito un RC delle DAT entro il 31 dicembre 2012. Per ogni RC sono state raccolte le seguenti informazioni: data di approvazione e denominazione del RC; tipologia di registro (RC di custodia delle DAT, RC di deposito degli estremi delle DAT, RC misto); condizioni soggettive del dichiarante; evenienze e trattamenti rispetto ai quali possono essere redatte le DAT; previsione della nomina di un fiduciario e di un fiduciario supplente; possibilità di modifica e di revoca delle DAT; soggetti autorizzati ad accedere al RC. Inoltre è stato verificato quanti Comuni avessero predisposto servizi di informazione/assistenza al cittadino per la compilazione delle DAT. Risultati. Su 97 Comuni con più di 10.00 abitanti 31 (popolazione residente complessiva: 1.937.409 abitanti, pari al 44% della popolazione regionale) avevano istituito un RC delle DAT, quasi tutti nel biennio 2010-2011. Tranne che per la nomina del fiduciario, prevista da tutti i RC, si evidenziava una variabilità dei RC rispetto a tutti gli aspetti esaminati. Il 20% dei Comuni aveva istituito servizi finalizzati a fornire al cittadino informazioni e assistenza. Nessun RC prevedeva un coinvolgimento dei medici o di altri professionisti sanitari nella redazione delle DAT. Solo 4 RC (13%) prevedevano esplicitamente la possibilità di accesso alle DAT da parte di medici e/o aziende sanitarie. Discussione e conclusioni: I risultati di questo studio hanno evidenziato come quasi la metà della popolazione dell’Emilia Romagna abbia la possibilità di depositare o registrare le proprie DAT. Tuttavia, in assenza di una normativa in materia, o quantomeno di linee di indirizzo nazionali, i RC delle DAT che sono stati istituiti differiscono molto per tipologia, requisiti di iscrizione e possibilità di accesso. La scarsità di iniziative di informazione e assistenza ai cittadini e la mancata previsione di un coinvolgimento dei professionisti sanitari nella fase di redazione delle DAT possono limitare la funzione dei RC di tutelare l’autodeterminazione dei cittadini. Inoltre, la mancanza di un’interfaccia tra i Comuni e le strutture sanitarie e la limitata possibilità di accesso diretto alle DAT da parte del personale sanitario possono tradursi in una sostanziale inefficacia delle DAT stesse.

GOVI A. , GNUCCI V. , INGRAVALLO F. (2013). I Registri Comunali delle Dichiarazioni Anticipate di Trattamento: un’Analisi Critica. ITALIAN JOURNAL OF LEGAL MEDICINE, 2(1), 61-71.

I Registri Comunali delle Dichiarazioni Anticipate di Trattamento: un’Analisi Critica

GOVI, ANNAMARIA;INGRAVALLO, FRANCESCA
2013

Abstract

Obiettivi. L’obiettivo del presente studio è stato quello di indagare, in un ambito relativamente omogeneo e circoscritto come quello regionale, la diffusione dei Registri comunali (RC) delle Dichiarazioni anticipate di trattamento DAT. Materiali e metodi. Sono state raccolte le delibere istitutive del RC delle DAT, i relativi regolamenti, la modulistica e il materiale informativo di tutti i Comuni della Regione Emilia Romagna con più di 10.000 abitanti che avevano istituito un RC delle DAT entro il 31 dicembre 2012. Per ogni RC sono state raccolte le seguenti informazioni: data di approvazione e denominazione del RC; tipologia di registro (RC di custodia delle DAT, RC di deposito degli estremi delle DAT, RC misto); condizioni soggettive del dichiarante; evenienze e trattamenti rispetto ai quali possono essere redatte le DAT; previsione della nomina di un fiduciario e di un fiduciario supplente; possibilità di modifica e di revoca delle DAT; soggetti autorizzati ad accedere al RC. Inoltre è stato verificato quanti Comuni avessero predisposto servizi di informazione/assistenza al cittadino per la compilazione delle DAT. Risultati. Su 97 Comuni con più di 10.00 abitanti 31 (popolazione residente complessiva: 1.937.409 abitanti, pari al 44% della popolazione regionale) avevano istituito un RC delle DAT, quasi tutti nel biennio 2010-2011. Tranne che per la nomina del fiduciario, prevista da tutti i RC, si evidenziava una variabilità dei RC rispetto a tutti gli aspetti esaminati. Il 20% dei Comuni aveva istituito servizi finalizzati a fornire al cittadino informazioni e assistenza. Nessun RC prevedeva un coinvolgimento dei medici o di altri professionisti sanitari nella redazione delle DAT. Solo 4 RC (13%) prevedevano esplicitamente la possibilità di accesso alle DAT da parte di medici e/o aziende sanitarie. Discussione e conclusioni: I risultati di questo studio hanno evidenziato come quasi la metà della popolazione dell’Emilia Romagna abbia la possibilità di depositare o registrare le proprie DAT. Tuttavia, in assenza di una normativa in materia, o quantomeno di linee di indirizzo nazionali, i RC delle DAT che sono stati istituiti differiscono molto per tipologia, requisiti di iscrizione e possibilità di accesso. La scarsità di iniziative di informazione e assistenza ai cittadini e la mancata previsione di un coinvolgimento dei professionisti sanitari nella fase di redazione delle DAT possono limitare la funzione dei RC di tutelare l’autodeterminazione dei cittadini. Inoltre, la mancanza di un’interfaccia tra i Comuni e le strutture sanitarie e la limitata possibilità di accesso diretto alle DAT da parte del personale sanitario possono tradursi in una sostanziale inefficacia delle DAT stesse.
2013
GOVI A. , GNUCCI V. , INGRAVALLO F. (2013). I Registri Comunali delle Dichiarazioni Anticipate di Trattamento: un’Analisi Critica. ITALIAN JOURNAL OF LEGAL MEDICINE, 2(1), 61-71.
GOVI A. ; GNUCCI V. ; INGRAVALLO F.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/414992
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