Al pari di qualsiasi intervento in ambito sociale e clinico, anche quello basato sulla residenzialità dei minori si trova oggi di fronte alla necessità di individuare forme di valutazione sempre più condivise e capaci di rispondere ad esigenze sia esterne di riconoscibilità sociale, trasparenza e visibilità, sia interne di verifica della validità del proprio lavoro (Barbanotti et al, 1999; Regalia e Bruno, 2000; Tosco, 1999; Whittaker, 1994; Courtney, 2000). Nel presente lavoro vengono discussi alcuni dei risultati emersi da un lungo percorso di ricerca il cui scopo è stato quello di mettere a punto un “modello ecologico” di valutazione fondato in modo specifico sui contributi della Psicopatologia evolutiva (Rutter e Sroufe, 2000; Sameroff, 2000) e sulla teoria ecologica di Bronfenbrenner (1979) che consente di delineare criteri di valutazione in grado di descrivere il funzionamento delle comunità e di verificarne l’effettiva capacità di esercitare una funzione riparatoria e protettiva nei confronti dello sviluppo dei bambini e degli adolescenti ad essa affidati. In particolare ci si focalizzerà su alcuni dati inerenti il sistema di relazioni che lega gli operatori di comunità agli altri attori sociali coinvolti negli interventi (minori, famiglie di origine, servizi sociali) Bibliografia Barbanotti, G., Fiore A., Morroni M., Vigliani C., Vanni E. (1999) (a cura di), Strumenti per la qualità, Edizioni CNCM. Bronfenbrenner, U. (1979), The Ecology of Human Development. Experiments by Nature and Design. Cambridge: Harvard University Press. Trad it. Ecologia dello sviluppo umano. Bologna: il Mulino; (1986), Courtney, M.E. (2000), Research needed to improve the prospects for children in out-of-home placement. Children and Youth Services Review, 22(9/10):743-761. Regalia, C., Bruno, A. (2000) (a cura di), Valutazione e qualità nei servizi. Milano: Unicopli. Rutter, M., Sroufe, A. (2000), Developmental psychopathology: concepts and challenges. Development and Psychopathology, 12, 265–296. Sameroff, A.J. (2000) Developmental systems and psychopathology. Development and Psychopathology, 12 (2000), 297–312 Tosco, L. (1999), Comunità a denominazione di origine controllata. Animazione sociale, 12, 71-85. Whittaker, J.K., Pfeiffer, S.I. (1994), Research priorities for residential group child care. Child Welfare. Vol.73, n. 5; p.583

Sistemi di relazione negli interventi di comunità per minori / L. Palareti; F. Emiliani; P. Bastianoni; C. Berti. - STAMPA. - (2006), pp. 64-65. (Intervento presentato al convegno Famiglie e genitorialità oggi. Nuovi significati e prospettive tenutosi a Lecce nel 17-18 novembre 2006).

Sistemi di relazione negli interventi di comunità per minori

PALARETI, LAURA;EMILIANI, FRANCESCA;
2006

Abstract

Al pari di qualsiasi intervento in ambito sociale e clinico, anche quello basato sulla residenzialità dei minori si trova oggi di fronte alla necessità di individuare forme di valutazione sempre più condivise e capaci di rispondere ad esigenze sia esterne di riconoscibilità sociale, trasparenza e visibilità, sia interne di verifica della validità del proprio lavoro (Barbanotti et al, 1999; Regalia e Bruno, 2000; Tosco, 1999; Whittaker, 1994; Courtney, 2000). Nel presente lavoro vengono discussi alcuni dei risultati emersi da un lungo percorso di ricerca il cui scopo è stato quello di mettere a punto un “modello ecologico” di valutazione fondato in modo specifico sui contributi della Psicopatologia evolutiva (Rutter e Sroufe, 2000; Sameroff, 2000) e sulla teoria ecologica di Bronfenbrenner (1979) che consente di delineare criteri di valutazione in grado di descrivere il funzionamento delle comunità e di verificarne l’effettiva capacità di esercitare una funzione riparatoria e protettiva nei confronti dello sviluppo dei bambini e degli adolescenti ad essa affidati. In particolare ci si focalizzerà su alcuni dati inerenti il sistema di relazioni che lega gli operatori di comunità agli altri attori sociali coinvolti negli interventi (minori, famiglie di origine, servizi sociali) Bibliografia Barbanotti, G., Fiore A., Morroni M., Vigliani C., Vanni E. (1999) (a cura di), Strumenti per la qualità, Edizioni CNCM. Bronfenbrenner, U. (1979), The Ecology of Human Development. Experiments by Nature and Design. Cambridge: Harvard University Press. Trad it. Ecologia dello sviluppo umano. Bologna: il Mulino; (1986), Courtney, M.E. (2000), Research needed to improve the prospects for children in out-of-home placement. Children and Youth Services Review, 22(9/10):743-761. Regalia, C., Bruno, A. (2000) (a cura di), Valutazione e qualità nei servizi. Milano: Unicopli. Rutter, M., Sroufe, A. (2000), Developmental psychopathology: concepts and challenges. Development and Psychopathology, 12, 265–296. Sameroff, A.J. (2000) Developmental systems and psychopathology. Development and Psychopathology, 12 (2000), 297–312 Tosco, L. (1999), Comunità a denominazione di origine controllata. Animazione sociale, 12, 71-85. Whittaker, J.K., Pfeiffer, S.I. (1994), Research priorities for residential group child care. Child Welfare. Vol.73, n. 5; p.583
2006
Famiglie e genitorialità oggi. Nuovi significati e prospettive. Volume degli abstract
64
65
Sistemi di relazione negli interventi di comunità per minori / L. Palareti; F. Emiliani; P. Bastianoni; C. Berti. - STAMPA. - (2006), pp. 64-65. (Intervento presentato al convegno Famiglie e genitorialità oggi. Nuovi significati e prospettive tenutosi a Lecce nel 17-18 novembre 2006).
L. Palareti; F. Emiliani; P. Bastianoni; C. Berti
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