Dopo una rapida rassegna dell'iconografia della follia nel Medioevo e nel Rinascimento, quando essa aveva un carattere prevalentemente simbolico-allegorico, il testo si sofferma soprattutto sul periodo tra la fine del Settecento e gli inizi dll'Ottocento, quando gli studiosi cominciano ad affrontare il tema dell'alienazione mentale in termini clinici e scientifici. Tra i primi esempi considerati c'è la la famosa rappresentazione del manicomio di Bedlam nelle tavole di Hogarth. Ci si sofferma poi sull'importanza di Pinel e in particolare sulle tavole di Esquirol, dove la necessità di una tipizzazione fisiognomica tende a fissare dei modelli iconografici. Enorme interesse hanno poi i cinque famosi ritratti di alienati di Gèricault. Passando anche attraverso alcune notissime opere di Goya, si arriva a parlare del "Ritratto di un paziente dell'ospedale di Saint-Paul", eseguito da Van Gogh nel 1889, dove ritroviamo, accanto alla conservazione di indubbi cliché iconografici, la verità, la libertà e la creatività dello sguardo dell'artista.
Stefano Ferrari (2014). La rappresentazione della follia tra arte e scienza. NUOVE ARTI TERAPIE, 23-24, 31-47.
La rappresentazione della follia tra arte e scienza
FERRARI, STEFANO
2014
Abstract
Dopo una rapida rassegna dell'iconografia della follia nel Medioevo e nel Rinascimento, quando essa aveva un carattere prevalentemente simbolico-allegorico, il testo si sofferma soprattutto sul periodo tra la fine del Settecento e gli inizi dll'Ottocento, quando gli studiosi cominciano ad affrontare il tema dell'alienazione mentale in termini clinici e scientifici. Tra i primi esempi considerati c'è la la famosa rappresentazione del manicomio di Bedlam nelle tavole di Hogarth. Ci si sofferma poi sull'importanza di Pinel e in particolare sulle tavole di Esquirol, dove la necessità di una tipizzazione fisiognomica tende a fissare dei modelli iconografici. Enorme interesse hanno poi i cinque famosi ritratti di alienati di Gèricault. Passando anche attraverso alcune notissime opere di Goya, si arriva a parlare del "Ritratto di un paziente dell'ospedale di Saint-Paul", eseguito da Van Gogh nel 1889, dove ritroviamo, accanto alla conservazione di indubbi cliché iconografici, la verità, la libertà e la creatività dello sguardo dell'artista.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.