Attualmente per il progressivo affinamento delle tecniche di intervento in ostetricia e per il cambiamento della struttura sociale e familiare, l’ospedale è diventato il luogo dove, nella grande maggioranza dei casi, si nasce. Secondo recenti statistiche ISTAT (Sabbadini, 2001), la quasi totalità delle donne italiane partorisce nelle strutture ospedaliere: l’88,9% in quelle pubbliche, il 6% in quelle accreditate, il 4,8% in quelle private, e solo lo 0,3% in casa. Un dato rilevante è l’alta frequenza di tagli cesarei praticati sul territorio italiano, con medie del 35% nell’Italia meridionale e del 38% nell’Italia insulare. Nelle strutture private la percentuale raggiunge il 50%, quasi il doppio di ciò che avviene nelle strutture pubbliche, 27,3%, o in quelle accreditate, 30,6% (Sabbadini, 2001). Emerge quindi dai dati una “forte tendenza alla medicalizzazione della gravidanza e alla sovrautilizzazione delle prestazioni diagnostiche” (Sabbadini, 2001).
F.Monti, P.Fagandini, F. Agostini, D. Vettori, G.B. La Sala (2006). La complessità della nascita: Genitorialità e Modalità di parto. MILANO : Guerini e Associati.
La complessità della nascita: Genitorialità e Modalità di parto
MONTI, FIORELLA;AGOSTINI, FRANCESCA;
2006
Abstract
Attualmente per il progressivo affinamento delle tecniche di intervento in ostetricia e per il cambiamento della struttura sociale e familiare, l’ospedale è diventato il luogo dove, nella grande maggioranza dei casi, si nasce. Secondo recenti statistiche ISTAT (Sabbadini, 2001), la quasi totalità delle donne italiane partorisce nelle strutture ospedaliere: l’88,9% in quelle pubbliche, il 6% in quelle accreditate, il 4,8% in quelle private, e solo lo 0,3% in casa. Un dato rilevante è l’alta frequenza di tagli cesarei praticati sul territorio italiano, con medie del 35% nell’Italia meridionale e del 38% nell’Italia insulare. Nelle strutture private la percentuale raggiunge il 50%, quasi il doppio di ciò che avviene nelle strutture pubbliche, 27,3%, o in quelle accreditate, 30,6% (Sabbadini, 2001). Emerge quindi dai dati una “forte tendenza alla medicalizzazione della gravidanza e alla sovrautilizzazione delle prestazioni diagnostiche” (Sabbadini, 2001).I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.